MATTEO MUSCHIETTIUltimo lembo di terra prima della Pianura Padana e le sue meraviglie

Parlo del Mendrisiotto. Dopo un aprile nella prima parte magnifico, era estate, il calendimaggio si presenta in parvenza per il suo clima paragonabile a marzo. Ma le meraviglie che ci regala maggio sussitono ugualmente. È bello alzarsi al mattino con l'armonioso canto del cuculo. Entra nelle nostre case e rallegra il cuore. Lo senti alle prime luci dell'alba quando il sole s'alza sopra il monte Bisbino e risuona coinvolgendo tutta la pianura del distretto. Il suo canto riscalda il cuore, quando ancora il rumore del traffico ben presente forse anche troppo, alle nostre latitudini, non sovrasta la sua armonia gioiosa.

Maggio nel Mendrisiotto è il mese più bello, i prati si presentano tempestati di fiori, di un color verde cupo che ci fa pensare di essere in Irlanda. La gente è intenta a lavorare la propria terra preparando gli orti che daranno succosi frutti durante l'estate e l'autunno. I filari di viti che adornano le nostre colline, hanno germogliato e presentano i primi tralci che si crogiolano al tiepido sole di questi giorni. Durante le mie passeggiate devo constatare che i viticoltori sono più attenti alla protezione della natura. Ho potuto appurare che le colline zebrate se non in tutta la loro totalità, sono sparite. I diserbanti per togliere le erbaccie non vengonono più usati, e i filari sono sfalciati e taluni anche vangati. Un plauso a questi giovani viticoltori che hanno capito l'importanza di salvaguardare le nostre falde che sono indispensabili, perché senz'acqua non c'è vita.

Un appello a tutti, maggio è il mese dove recarsi a fare passeggiate qui nel Mendrisiotto perché ha un fascino speciale. Portate i vostri figli e mostrate le bellezze che la natura offre in questo periodo, contemplare la robinia che sta per fiorire con il suo profumo inebriante, i mille fiori di campo che sono nel loro massimo splendore e ascoltare il canto degli uccelli, e poi udire il Laveggio che canta nei sui meandri ci fa sentire vivi e riflettere per mantenere quest'ultimo lembo di terra prima della Pianura Padana che è il Mendrisiotto vivibile ed integro come tuttora.