Beppe Savary-Borioli, granconsigliere PS/GISO/FA
Ci sono delle situazioni nelle quali non abbiamo la scelta tra il buono e il migliore, ma soltanto tra il niente e il meno buono. Il previsto acquisto dello stabile EFG (ex Banca del Gottardo) da parte del Cantone per farne il nuovo Palazzo di Giustizia è una di queste situazioni.
Se aggiungiamo la clausola dell’urgenza, la scelta diventa ancora più stringente e imperativa. Troppo tempo ormai è passato per poter risolvere la situazione insostenibile nel vecchio "palazzo" della Giustizia in via Bossi: troppo piccolo, vetusto e addirittura insalubre. Urge trovare una soluzione.
Di possibili soluzioni non ne esistono tante. A dire la verità di praticabile ce ne soltanto una: trasformare lo stabile ai tempi fatto disegnare dall’architetto Mario Botta dall’allora Banca del Gottardo, punta di diamante - si fa per dire - della piazza finanziaria luganese ai tempi d’oro - sempre si fa per dire -.
Troppo grande, troppo lussuoso, troppo caro dicono gli avversari dell’acquisto, un’alleanza che va da una parte dell’UDC fino ai Verdi del Ticino. Troppo grande? Spesso quando a un edificio viene data una nuova destinazione occorre il contrario, risulta col tempo troppo piccolo.
Troppo lussuoso? Una ex-banca resta nel suo stile una banca. Il terzo potere dello Stato, la Giustizia, merita sicuramente un edificio decoroso in una posizione idonea con dei posteggi già presenti e allacciato ai mezzi di trasporto pubblici.
Immaginarsi poi dei criminali ammanettati in uno stabile ex-bancario, adesso trasformato in dimora della Giustizia, nella quale ai tempi della sua vita bancaria venivano riciclati, cioè "lavati dei soldi molto sporchi", non può che dare soddisfazione, mi disse un caro amico.
Troppo caro? Non sono specialista in affari, tantomeno immobiliari. Immagino che l’acquisto di uno stabile a Lugano sia un po’ differente dell'acquisto di un tappeto in un suq maghrebino. Sommando tutti gli argomenti, raccomando di concedere al Governo l’acquisto dello stabile EFG per trasformarlo in "Cittadella della Giustizia".
Beppe Savary-Borioli, granconsigliere PS/GISO/FA