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IVAN CIMBRIVotazione del 9 giugno

01.06.24 - 15:00
Ivan Cimbri (presidente) per la Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia, Sezione Ticino
Ivan Cimbri
Fonte Ivan Cimbri
Votazione del 9 giugno
Ivan Cimbri (presidente) per la Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia, Sezione Ticino

La Federazione Svizzera dei Funzionari di Polizia, Sezione Ticino, ha deciso di prendere posizione a favore della modifica di legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino, in votazione il 9 giugno 2024.

Negli ultimi anni diviene sempre più difficile reclutare il personale di Polizia in Ticino. A questa difficoltà si aggiungono numerose partenze verso alcuni rami del settore privato e/o verso le istanze della Confederazione, che offrono condizioni d’impiego e salariali “svizzere”. Questi aspetti non lasciano indifferenti la nostra associazione di categoria. Siamo certi di poter affermare che le e gli agenti di Polizia, svolgono i loro compiti con passione e dedizione. Questo vale anche per gli altri dipendenti dello Stato, il cui ruolo è quello di garantire il buon funzionamento della società.

È triste e poco edificante doversi confrontare con chi perpetua il mantra degli statali fannulloni e privilegiati. Lo è a maggior ragione nel contesto di questa modifica di legge, che è volta a posizionare le rendite pensionistiche degli affiliati all’IPCT nella media delle altre casse nazionali e cantonali. Nessun privilegio dunque, ma un riallineamento delle rendite verso il basso e una riforma volta al perseguimento di una stabilità finanziaria da parte dell’IPCT.

Da anni gli affiliati all’IPCT contribuiscono finanziariamente al risanamento della cassa pensione. La modifica di legge li chiama nuovamente alla cassa, sia con un aumento del prelievo sul salario, sia tramite accantonamenti creati dall’IPCT. Si tratta comunque di una soluzione di compromesso in grado di riposizionare la cassa e di contenere la diminuzione delle rendite pensionistiche ad una situazione nella norma.

Le pensioni di tutte le cittadine e i cittadini fungono da stabilizzatore economico, poiché sostengono la domanda di beni e servizi. Una riduzione delle rendite come quella prospettata in caso di bocciatura del referendum (meno 15%), avrebbe un impatto negativo in questo ambito. Una riduzione drastica delle pensioni comporta infatti: meno potere d’acquisto, un’imposizione fiscale ridotta (quindi, minori entrate per Cantone e comuni) e un potenziale incremento delle persone a carico dell’aiuto sociale.

Non da ultimo, rendite pensionistiche troppo basse rispetto a valori medi di mercato, come quelli perseguiti dalla riforma in votazione, diminuiscono l’attrattività dello Stato quale datore di lavoro. Quest’ultimo fattore incentiva la già preoccupante emigrazione dei giovani ticinesi, la cui mancanza va colmata attraverso il ripiego verso forza lavoro alternativa. La FSFP Sezione Ticino è scettica e preoccupata dall’eventuale prospettiva di rinunciare a criteri di selezione quali quello della nazionalità svizzera, per il reclutamento nelle forze di Polizia.

Care concittadine, cari concittadini, al momento del bisogno la Polizia è al Vostro fianco. Per questo voto e per questa misura, che impatta anche sul benessere collettivo, la FSFP Sezione Ticino chiede il Vostro sostegno, con un SI, alle Misure di compensazione per le rendite pensionistiche versate dall’IPCT.

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