Raoul Ghisletta, municipale Lugano
Anche il personale dei servizi d’interesse pubblico di assistenza e cura a domicilio rischia di perdere il 15% della sua pensione. Le misure di compensazione per il salvataggio delle pensioni dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) concernono infatti anche le operatrici e gli operatori di ACD Mendrisiotto, Maggio Malcantone e Vedeggio, ABAD Bellinzonese, Spitex TRE VALLI e del Servizio SCuDo del Luganese. Con loro ci sono poi le operatrici e gli operatori di varie case anziani e del settore della psichiatria.
Se apprezziamo il loro impegno quotidiano per il benessere dei nostri cari, votiamo SÌ alle misure di compensazione IPCT il prossimo 9 giugno. Una modifica di legge essenziale per salvaguardare la dignità delle pensioni di migliaia di persone che operano nell’ambito di importantissimi settori d’interesse pubblico.
Il 9 giugno non si vota sul risanamento dell’IPCT, che procede secondo un piano già deciso in passato, ma sul varo di misure a diretto sostegno di pensioni residenti in Svizzera nella misura del 95%: pensioni che si situano ad un livello medio in Svizzera e non a livelli privilegiati. Simili misure sono già state adottate da tantissime casse pensioni senza polemiche partitiche, al contrario di quanto accade ora.
Senza queste misure di compensazione le pensioni IPCT delle operatrici e degli operatori sociosanitari sopracitati finirebbero per essere tra le peggiori della Svizzera. È questo che si vuole? Colpire nella dignità queste operatrici ed operatori sociosanitari? Rendere meno attrattive le loro condizioni di impiego? Sarebbe una follia, visto il grande bisogno di personale indigeno in questo ambito!
SÌ quindi alle misure di compensazione IPCT il 9 giugno.