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Frano DragunCosa ci dicono le elezioni europee?

12.06.24 - 10:02
Frano Dragun, consigliere comunale UDC a Locarno
Frano Dragun
Fonte Frano Dragun
Cosa ci dicono le elezioni europee?
Frano Dragun, consigliere comunale UDC a Locarno

LOCARNO - Le elezioni europee danno ragione all’UDC, rimarcando ancora una volta quanto difendere i propri valori e la propria identità sia fondamentale, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo. In Europa, guardando i risultati delle urne, si evince che sempre più popoli lo hanno capito. E in Svizzera e in Ticino? Qualche segnale è arrivato, sia per quanto concerne i temi nazionali che quelli cantonali. Ma non basta.

I cittadini europei hanno optato per politiche nazionaliste, che in un’epoca di instabilità generale puntano a proteggere i confini, le nazioni, i popoli dalla crisi economica e dall’immigrazione incontrollata. I cittadini europei hanno mandato un messaggio chiaro cui la Svizzera non può rimanere indifferente.

Rilevante è sicuramente il ruolo dell’atteggiamento verso la Russia tenuto dalle nazioni in cui le forze di destra hanno ottenuto risultati clamorosi, superando anche i governi attualmente in carica, come in Francia. Sempre più persone stanno infatti finalmente comprendendo che le sanzioni non hanno fatto altro che rafforzare il paese di Putin e penalizzare invece quelli europei, mettendoli in seria difficoltà per quanto concerne l’approvvigionamento energetico, senza portare alla pace. Come sostiene da tempo l’UDC, la Svizzera a sua volta ha perso l’ennesima occasione di esercitare il suo ruolo di nazione neutrale. Sarebbe auspicabile capire quali sono i temi in agenda di quella che viene definita conferenza di pace e come si pensa di arrivare a un accordo senza la presenza di una delle parti coinvolte nel conflitto. Non invitare Putin o un suo no ad un invito sono dei fallimenti della diplomazia elvetica.

Le idee che sono risultate vincenti in Europa nel fine settimanasono dunque quelle in cui si riconosce l’UDC, che va sostenuto contro chi vuole svendere i nostri valori all’UE. In Ticino, con la bocciatura dell’acquisto dello stabile EFG, si è evidenziato ancora una volta come i ticinesi non abbiano più soldi da sperperare. Il loro grido va ascoltato, servono iniziative concrete e mirate a supporto del potere d’acquisto e di finanze tenute sotto controllo che non compiano spese eccessive e inutili. Il sì alla riforma fiscale sottolinea il bisogno di rendere, finalmente, il cantone più attrattivo, per portare più contribuenti e maggiori imposte.

È necessario sostenere una politica conservatrice che difenda la sovranità nazionale e i valori fondanti, che nel nostro caso sono indipendenza e neutralità, incarnati dall’UDC.

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