Sindacato VPOD
Il 22 dicembre 2023, il Parlamento ha votato in sordina una revisione storica della legge sull'assicurazione sanitaria, denominata il “finanziamento uniforme delle prestazioni” (EFAS). La revisione è tecnica e complicata, ma in realtà, si tratta semplicemente di una riforma che ridistribuisce il potere del nostro sistema sanitario a vantaggio unicamente delle casse malati. Ad aprile 2024, è stato dichiarato riuscito il referendum lanciato dal Sindacato per i servizi pubblici VPOD contro il progetto EFAS.
Il progetto EFAS è sostenuto da un ampio fronte, che comprende ovviamente i pesi massimi del settore privato, quegli attori economici particolarmente interessati ai profitti che le nostre malattie e la nostra vecchiaia possono generare. Tra questi troviamo, l'organizzazione ombrello delle compagnie di assicurazione sanitaria Curafutura, i rappresentanti dell'industria farmaceutica (Interpharma) e dei datori di lavoro svizzeri (Economiesuisse), mentre altri sono più discreti, come il Bündnis Freiheitliches Gesundheitswesen o l'Entente Système de santé libéral, un cartello che raggruppa decine di aziende private interessate alla liberalizzazione del "mercato sanitario”.
Il Sindacato VPOD, sostenuto dall'Unione sindacale svizzera (USS) e da tutte le sue federazioni affiliate, ha deciso di opporsi a questa riforma per varie ragioni.
Innanzitutto, l'EFAS darebbe ancora più potere alle compagnie di assicurazione sanitaria, che incasserebbero miliardi provenienti dalle nostre imposte che andrebbero a sommarsi ai premi pagati alle stesse casse malati.
Inoltre, l'EFAS consentirebbe alle autorità cantonali di ridurre le proprie responsabilità nel settore delle case per anziani e delle cure di lunga durata.
Infine, l'EFAS schiaccerebbe il personale sanitario in un sistema orientato al profitto a scapito della qualità delle cure e delle loro stesse condizioni di lavoro.
E tutto ciò per pagare premi cassa malati ancora più elevati.
Il Sindacato VPOD, con il sostegno di tutti coloro che difendono il diritto alla salute e all'accesso alle cure per tutta la popolazione, senza discriminazioni, invita i cittadini e le cittadine a opporsi a questa riforma il 24 novembre 2024.