Raoul Ghisletta, sindacalista VPOD Ticino
Giorgio Gaber ritraeva in modo amaro con la canzone “Far finta di essere sani” l’attitudine degli individui al conformismo sociale, volta a raggiungere una felicità “normale”. È analoga l’impressione di conformismo inefficace che produce l’avamprogetto del Consiglio federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche, posto in consultazione lo scorso mese di maggio. L’avamprogetto di Legge costituisce la seconda tappa della concretizzazione dell’articolo costituzionale per cure infermieristiche forti, approvato dal 61% del popolo il 28 novembre 2021 (la prima tappa riguarda l’offensiva per formare più infermieri). Questo avamprogetto di legge è ispirato da una filosofia di normalizzazione delle condizioni di lavoro esistenti, allo scopo di disegnare un mondo del lavoro sanitario dove sembra che tutto vada bene, anche se le cose vanno sempre peggio. Una legge del lavoro in perfetto stile economico del laissez aller, laissez faire (o della mano invisibile).
E i finanziamenti? E le dotazioni?
L’avamprogetto di legge non indica innanzi tutto come migliorare i finanziamenti per garantire alle strutture la presenza di sufficiente personale curante (infermieri, personale in formazione ed ausiliari che coadiuvano gli infermieri nelle cure). E tantomeno dà indicazioni sulla dotazione adeguata di personale curante, affinché esso possa fare il proprio lavoro sanitario e relazionale in modo dignitoso e umano. I luoghi di cura non sono una fabbrica, ma si fondano su relazioni umane: i curanti devono disporre di sufficiente tempo per tessere relazioni di qualità. Come possono in queste condizioni le parti sociali negoziare contratti collettivi di lavoro innovativi?
Novità legali minime
Infine l’avamprogetto di legge federale si limita a riprendere perlopiù le regole previste dalla legge sul lavoro (in particolare per: durata massima del lavoro; compensazione delle ore straordinarie, del lavoro notturno e del lavoro festivo; pause; reperibilità e picchetto). L’orario normale di lavoro settimanale è fissato tra le 38 e le 42 ore: in Ticino la regola sono già le 40 ore nei contratti collettivi di lavoro di ospedali, case anziani, cure a domicilio, cliniche e istituzioni sociali in Ticino. Anche il supplemento del 25% per le ore supplementari è una regola frequente da noi. L’unica novità è il preavviso del piano di lavoro mensile di quattro settimane.
Insistere
Che fare allora? Occorre ovviamente chiedere al Governo federale di prendere sul serio l’iniziativa popolare federale approvata dal popolo nel 2021: cosa che le organizzazioni sindacali nazionali stanno facendo. Per quanto riguarda il Ticino una soluzione seria per migliorare delle condizioni di lavoro del personale sociosanitario è contenuta nell’iniziativa popolare VPOD del 2022, intitolata “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”. L’iniziativa è stata elaborata nel dettaglio, ascoltando il personale sociosanitario, proprio per evitare leggi di applicazione insufficienti. L’iniziativa tutela anche gli utenti e i loro famigliari grazie alla creazione di ombudsman. L’ultima parola spetterà probabilmente al popolo ticinese, vista l’opposizione del Consiglio di Stato. Sarà necessaria una mobilitazione straordinaria per vincere la votazione, come avvenne nel 2021 per l’iniziativa per cure infermieristiche forti.