HelvEthica Ticino
NO all'iniziativa per la biodiversità
Siamo tutti d’accordo sull’importanza di preservare la biodiversità, è indiscutibile. Essa è garante della vita su questo pianeta e lo vediamo tutti quanto la natura sia messa sotto pressione dalle molteplici attività umane, che inquinano e causano lo spostamento dai loro habitat e l’estinzione di molti animali e microrganismi. Tuttavia, l'iniziativa non propone soluzioni adeguate né misure concrete e, se approvata, metterebbe in ulteriore difficoltà i nostri agricoltori e allevatori, con conseguenti ripercussioni sull’approvvigionamento di derrate alimentari locali.
Infatti, l'iniziativa sulla biodiversità ha un difetto fondamentale: promuove la biodiversità ai danni della produzione alimentare. Forse non tutti sanno che gli agricoltori promuovono già la biodiversità: attualmente il 19% dei terreni agricoli è già esplicitamente utilizzato per promuoverla, ciò che corrisponde a 195.000 ettari, l’equivalente del 70% ca. dell’estensione del Canton Ticino. Inoltre, secondo le norme vigenti, gli agricoltori che vogliono ricevere i contributi diretti per tenere in piedi la loro azienda devono preservare la biodiversità per almeno il 7% della superficie agricola in gestione, e su base volontaria molti di loro fanno più di quanto richiesto.
Le aree sovvenzionate, secondo quanto previsto dall'iniziativa, sarebbero completamente separate dalle aree agricole. L'iniziativa non prevede o prevede solo in parte forme miste, vale a dire superfici con la massima diversità vegetale possibile all’interno delle coltivazioni. Le aree di produzione miste e biodiverse non sarebbero quindi riconosciute come aree di biodiversità, anche se questa forma potrebbe fornire molto più habitat per i microrganismi su una superficie molto più ampia.
Per questi motivi, HelvEthica Ticino invita a respingere l'iniziativa sulla biodiversità.
NO alla riforma della previdenza professionale
La modifica della Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità è stata introdotta durante un periodo storico di tassi d'interesse negativi senza precedenti, ciò che ha reso molto difficile per i fondi pensione generare redditi da investimento. Durante gli anni di rendimenti bassi c’è stata di conseguenza una ridistribuzione dei fondi dai giovani agli anziani fino a 6 miliardi di franchi svizzeri all'anno, oltre ad un aumento dei contributi e una riduzione delle pensioni. Da quando nel 2020 i tassi d'interesse negativi sono stati soppressi, si è conclusa anche la ridistribuzione dei fondi tra le generazioni di lavoratori. Il principale argomento a favore della revisione della LPP in votazione è quindi diventato obsoleto.
Inoltre, le cifre su cui si basano le statistiche per le pensioni future sono errate: secondo i calcoli dell’USS la riduzione del tasso di conversione comporterà una maggior riduzione delle pensioni LPP per gli stipendi di 4.000 franchi e oltre e questa riforma, contrariamente a quanto sostenuto dal governo, interesserà anche gli attuali pensionati. Ma allora chi trarrebbe beneficio da questa riforma della previdenza professionale?
Per gli assicurati attivi che versano i contributi, la risposta varia e dipende dal singolo caso. Nel complesso, tuttavia, il comitato referendario ha ragione. Per molti lavoratori, la riforma significherà meno stipendio netto a causa delle maggiori detrazioni in cambio una pensione più bassa: dunque un pessimo affare. Per i pensionati cambierà poco: le pensioni in sé non saranno modificate, ma si dovrà aspettare ancora più a lungo per l’adeguamento all'inflazione. Per il settore assicurativo, invece, la riforma è una benedizione, questo è chiaro. Un maggior numero di contribuenti (grazie alla riduzione della soglia d'ingresso LPP) che assicurano un salario mediamente più elevato (oggi corrispondono al 20% dei contributi), garantirà una crescita del fatturato e della redditività. Inoltre, il fatto di dover riversare un importo inferiore per le pensioni con lo stesso capitale di risparmio avvantaggia ulteriormente gli assicuratori.
Dopo lo sfacelo dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali nel calcolo delle rendite AVS e l'adozione della tredicesima rendita AVS, che ora rischia di tradursi in un aumento delle imposte per tutti i cittadini attraverso l'aumento dell'IVA, la revisione della legge LPP in votazione, che comporterà maggiori deduzioni salariali e rendite più basse, per HelvEthica Ticino non è un'opzione accettabile.
Invitiamo pertanto i cittadini a respingere riforma della previdenza professionale.