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LEANDRO DE ANGELIS Senza biodiversità non c’è agricoltura

02.09.24 - 08:24
Leandro de Angelis, presidente Giovani Verdi Liberali Ticino
Leandro De Angelis
Fonte Leandro De Angelis
Senza biodiversità non c’è agricoltura
Leandro de Angelis, presidente Giovani Verdi Liberali Ticino

LUGANO - Il nostro impatto sulla natura è ancora oggi eccessivo e il risultato è che la base naturale sulla quale poggia l’agricoltura continua a degradarsi. L’Iniziativa sulla biodiversità ci aiuterà a invertire questa tendenza e assicurare che il nostro sistema alimentare funzioni anche per le generazioni future.

Un esempio del degrado attuale è quello del lago di Zugo, che si trova in una regione costellata di grandi fattorie con troppi animali da reddito e le cui acque devono ormai venire riossigenate artificialmente. Il numero eccessivo di capi di bestiame nella regione produce quantità enormi di letame, che viene poi sparso sui campi per fertilizzare, ma che, essendo impiegato in quantità superiori a quelle necessarie, genera un afflusso esagerato di sostanze come il fosforo e l’azoto nell’acqua. Nei laghi l’eccesso di nutrienti porta a una crescita anormale delle alghe che fa calare il livello di ossigeno soffocando così la vita subacquea, compromettendo l’ecosistema. Ecco perché l’anno scorso anche nel Lago di Zugo dopo quello di Hallwil e di Baldegg è stato installato un sistema di ventilazione, che pomperà ossigeno nelle acque profonde e dovrebbe così sostenere la vita nel lago. Per gli amanti del mito della Svizzera dalla natura incontaminata, si tratta di un bel rospo da ingoiare. I costi: 12 milioni di investimento ai quali si sommano costi operativi di 450'000 franchi all’anno. I danni legati alla perdita dell’ecosistema in queste fatture non sono stati inclusi.

Questo esempio illustra come stiamo ancora esercitando una pressione eccessiva sulla natura e come i suoi equilibri possono essere facilmente compromessi. Se qualche centinaio di fattorie sono in grado di soffocare la vita in un lago di 14 km di lunghezza e 200 metri di profondità, tutti insieme siamo capaci di causare l’estinzione di numerose specie animali e l’impoverimento dei suoli agricoli. E, purtroppo, lo stiamo facendo: un terzo delle nostre specie animali e vegetali è in pericolo o già estinto.

Se vogliamo assicurarci che il nostro sistema alimentare continui a funzionare anche nei decenni a venire, dobbiamo far sì che l’impoverimento della base naturale dalla quale esso dipende si arresti. Non farlo significa continuare a consumare il capitale naturale dal quale il benessere delle generazioni attuali e future dipende.

Il 22 settembre voterò sì all’Iniziativa sulla biodiversità, perché desidero un sistema alimentare in equilibrio con la natura e quindi sostenibile anche nel medio e lungo termine.

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