Dario Paltenghi, Consigliere comunale per il Movimento Elica Magliaso.
Il prossimo 22 settembre oltre alle votazioni federali dovremo esprimerci sulla proposta del Municipio ed avallata dal consiglio comunale in merito alla concessone di un credito di Fr. 695'000 per l’ampliamento dell’ormai superato ecocentro.
Qui di seguito le principali motivazioni per cui è fondamentale appoggiare l’ampliamento dell’attuale ecocentro:
1. L’ampliamento consentirà la posa delle pese cosicché si potrà attuare il principio del diritto superiore (legislazioni federali e cantonali) che sancisce il principio della causalità “chi più inquina più paga”
2. Nel 2019 il consiglio comunale aveva accettato praticamente all’unanimità il nuovo Regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti che sanciva il principio dell’introduzione delle pese con relativo pagamento per un certo tipo di rifiuti. Regolamento al quale nessuno ha fatto ricorso o lanciato un referendum
3. In data 14.11.2023 la Dvisione dell’Ambiente così si esprimeva: “In considerazione delle modalità di gestione attuate dalle imprese di smaltimento dei rifiuti che fatturano per unità di peso consegnato (omissis) …riteniamo che la vostra proposta di tassazione per unità di peso consegnata rispetti pienamente il principio della causalità (omissis) …e rappresenti la modalità più corretta al fine di garantire la parità di trattamento dell’utenza e il finanziamento dei costi relativi allo smaltimento delle tipologie di rifiuti citate”
4. L’approvazione del referendum avrebbe quale conseguenza la revoca dell’autorizzazione quale punto di raccolta per gli elettrodomestici, materiale elettronico, batterie al litio, toner, ecc. in quanto la legge prevede che siano protetti da una tettoia. E non dimentichiamoci dell’umido. Tutto questo avrebbe come conseguenza che il singolo cittadino dovrà recarsi personalmente presso i centri di raccolta privati. Evidentemente con i costi che sarebbero interamente a suo carico causando ulteriore traffico su una strada già molto sollecitata. È questo che vogliamo? Io no.
5. I referendisti dicono che su ca. 600 abitazioni private 570 hanno un giardino. Questo significherebbe che una minoranza sarebbe chiamata a pagare i costi generati da una maggioranza. Ma attenzione perché anche chi ha un giardino ma si affida a un giardiniere pagherebbe lo smaltimento 2 volte. La prima nella tassa base e la seconda al giardiniere che smaltisce
Detto dei principali motivi per votare un SI convinto all’ampliamento, vediamo con quali falsi e fuorvianti argomenti che però potrebbero far presa sui cittadini i referendisti si basano per attirare voti:
1. La vera mente del referendum, peraltro legittimo e che non contesto, non escono allo scoperto anche se sono loro che hanno votato contro il credito, anche con commissari che avevano firmato il rapporto favorevole, sono loro che hanno raccolto le firme e i “falsi” promotori del referendum erano proponenti sulla loro lista. E che dire del loro motto alle ultime elezioni comunali che era “Cittadini che danno voce ai Cittadini”? Si dice che più indizi fanno una prova.
2. Sul formulario del referendum affermano che il comune ha una delle tasse più care in Ticino (Fr. 250.00). Affermazione falsa in quanto semmai quella cifra era quella che si pagava prima dell’introduzione della tassa sul sacco e della tassa base differenziata
3. I referendisti affermano che si dovrà necessariamente contrarre un prestito con un interesse di ca. il 2.50%. Affermazione totalmente falsa in quanto il Municipio ha più volte ribadito che vista la situazione finanziaria molto favorevole non è necessario ricorrere a un prestito.
4. I referendisti affermano che all’ecocentro si è assistito a un’esplosione dei quantitativi di vegetali accusando municipio o chi per esso di non aver fatto i dovuti controlli. Affemazione totalmente falsa in quanto non vi è stata nessuna esplosione bensì una forte riduzione dei quantitativi. Infatti nel 2019 erano 224.8 tonn. mentre nel 2022 erano 167.0 tonn. con una forte diminuzione di 57.8 tonn. pari al 25.7%
5. I referendisti affermano che soltanto 1 solo comune su 106 dispone delle pese. Ma siamo veramente sicuri che sia corretto? È una dato verificato? Non credo. Ma se anche se fosse vero sarebbe una colpa avere un giusto pagamento dei rifiuti prodotti?
I referendisti dicono che ci sono soluzioni meno care ma non portano nessuna proposta. Vogliamo veramente firmare una cambiale in bianco? Io dico che non conviene
Ecco, per i motivi esposti invito caldamente gli aventi diritto di voto a mettere un bel SI alla proposta del Muncipio respingendo questo assurdo Referendum.