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GIOVANI CONTADINI TICINESIIl lago di Zugo va tutto in vacca

04.09.24 - 07:03
Archivio Ti Press
Fonte Giovani contadini ticinesi
Il lago di Zugo va tutto in vacca

BELLINZONA - Il recente contributo del presidente dei Verdi Liberali su tio è istruttivo nella parzialità della sua ricostruzione e scrittura. Parlando del perché sosterrà l’iniziativa “natura e paesaggio” cita la situazione di alcuni laghi svizzeri, quello di Zugo in particolare. Il “numero eccessivo di capi di bestiame” nella regione genera molto letame, che viene poi sparso sui campi “in quantità superiori a quelle necessarie” provocando un “afflusso esagerato di sostanze come il fosforo e l’azoto” nell’acqua. Questo provoca il proliferare di alghe, la conseguente riduzione dell’ossigeno e il soffocamento della vita acquatica. Il Cantone di Zugo spenderà quindi milioni di franchi per pompare ossigeno in profondità e compensare tale ciclo perverso. Una ricostruzione credibile? No, per niente.Qualcosa non torna: se così fosse non sarebbe uno scandalo? Abbiamo davvero deciso di voltare lo sguardo dall’altra parte? La risposta è sì: qualcosa effettivamente non torna, ma nella ricostruzione dei fatti di persone che di agricoltura parlano a vanvera senza conoscere il benché minimo fondamento. Ci sono leggi e controlli regolari che stabiliscono il numero massimo di animali che un’azienda può avere in Svizzera, basato anche sulle superfici a disposizione. Il tutto calcolato nei minimi dettagli con lo “Swissbilanz”.

Dagli anni ’80 la qualità dell’acqua dei laghi svizzeri è considerevolmente migliorata perché per legge si mira a ristabilirne lo stato naturale ed oggi siamo all’incirca al livello di nutrienti riscontrabili negli anni ’50. Lo stesso lago di Zugo è passato dai 200 microgrammi di fosforo al metro cubo del 1960 agli 80 attuali. Perché ora la situazione è peggiorata e rende necessario un polmone artificiale? Il motivo è l’aumento delle temperature. L’ossigenazione delle acque profonde avviene quando la temperatura esterna si riduce, raffreddando le acque superficiali, portandole sul fondo e garantendo così l’ossigenazione degli strati inferiori. L’Ufficio federale dell’ambiente è chiaro: «Inoltre, a causa della diminuzione dell'intensità o della frequenza del rimescolamento in alcuni laghi, viene fornito meno ossigeno alle acque profonde. Le mutate dinamiche di mescolamento influenzano anche il ciclo dei nutrienti. Di conseguenza, l'habitat dei pesci è limitato e le fioriture algali potenzialmente tossiche possono verificarsi con maggiore frequenza».

Insomma, si confondono appositamente le cause e le conseguenze. Con queste informazioni quanto sta avvenendo a Zugo diventa più comprensibile: l’impianto è necessario per compensare il ridotto movimento di ossigenazione di natura termica. Iniziative puntuali per la riduzione dei nutrienti nel lago stanno avvenendo nei Cantoni limitrofi, ma i benefici arriveranno dopo decenni e non potrebbe essere altrimenti. La ridotta ossigenazione si sta diffondendo anche nel lago di Zurigo, per esempio, che presenta però ¼ del fosforo di Zugo.

Cosa ha questo a che vedere con l’iniziativa “natura e paesaggio”? Parecchio. Mostra come gli iniziativisti portino argomentazioni parziali e offrano un quadro ingannevolmente semplificato della situazione. Paradossalmente, evitano di considerare l’impatto del cambiamento climatico sulla biodiversità perché significherebbe dire apertamente che vogliono misure dirette a contrastarlo e che non vogliono solo favorire la biodiversità con un’iniziativa estrema e dal titolo appunto ingannevole. Anche per queste argomentazioni è veramente opportuno votare NO il 22 settembre.

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