Sem Genini, segretario agricolo cantonale Unione Contadini Ticinesi
Sto seguendo con interesse e anche apprensione il dibattito sull’iniziativa biodiversità (più correttamente Natura e paesaggio). Non condivido per niente la scelta di mettere sullo stesso piano la crisi della biodiversità e quella climatica come fanno purtroppo molti sostenitori del sì. Così facendo, banalizzano inevitabilmente la seconda e impediscono un vero dibattito sulle cause della prima. 1/3 delle specie animali e vegetali del nostro Paese sarebbe a rischio, imminente. Quasi ogni anno viene superato il record delle temperature estive. Gli scienziati ripetono che servono cambiamenti strutturali per combattere i cambiamenti climatici ma, perché ciò avvenga e affinché siano duraturi, occorre un forte consenso politico e democratico, a tutti i livelli e non solo nel nostro Paese. Un consenso che può venire solo da un dibattito serio, con decisioni lungimiranti e consapevoli. Purtroppo il testo in votazione e le scelte strategiche degli iniziativisti non creano le condizioni necessarie perché ciò avvenga. Volendo parlare di tutto se non di molto, finiscono per parlare di poco e superficialmente, proponendo un articolo costituzionale che, se approvato, avrebbe conseguenze dannose per tutti noi. Nel suo libro La Suisse se réchauffe, la divulgatrice Martine Rebetez offre una panoramica impietosa dell’impatto dei cambiamenti climatici in Svizzera: sull’ambiente, sulla salute, sull’economia. E il capitolo conclusivo è intitolato “ogni decimo di grado conta”. C’è chi nega il problema, chi lo minimizza. E chi, mostrando che il giardino di casa brucia, propone di piantare fiori. Io invece, concretamente, affermo con certezza che le superfici agricole attuali per promuovere la biodiversità sono sufficienti, possono però essere ancora migliorate qualitativamente. Mentre per quanto riguarda i cambiamenti climatici, parlarne superficialmente non aiuta di certo. Votiamo quindi NO a un’iniziativa sulla biodiversità con risvolti molto problematici per tutti.
Sem Genini, segretario agricolo cantonale Unione Contadini Ticinesi