Dr. med. Mirko Molina, Medico di famiglia, membro mediX ticino
Le cure integrate, assieme al rafforzamento della medicina ambulatoriale, sono due strumenti utili per contenere i costi della sanità rafforzando la qualità delle cure. Lo sviluppo delle cure ambulatoriali permette, tra le altre cose, di ridurre il numero di degenze in ospedale con un chiaro vantaggio sui costi (anche se ora tutti i costi sono a carico di chi paga i premi!).
Le cure integrate invece promuovo lo sviluppo di sinergie tra tutti gli attori del sistema ovvero i medici, i terapisti, il personale curante, i farmacisti, i pazienti ma anche i Cantoni, la Confederazione e le assicurazioni malattie. Sfruttando di più le sinergie, si hanno migliori risorse e possibilità per lavorare efficacemente sulla salute del paziente. Oggi, l’assistenza dipende ancora troppo spesso dalle strutture a cui i pazienti si rivolgono per ricevere le cure mediche. Tuttavia, ad essere determinanti dovrebbero essere la situazione individuale, le informazioni disponibili e le competenze in ambito sanitario.
Rafforzare le sinergie significa evitare esami doppi (per mancanza di comunicazione tra specialisti ad esempio) o valutare insieme al paziente di scegliere un trattamento altrettanto efficace ma spesso meno dispendioso per tutti. Le cure integrate vogliono migliorare tutto il percorso di cura del paziente. Questo coordinamento non migliora solo la qualità delle cure, ma ha anche un impatto positivo sui costi del sistema, come sostenuto da anni dalla prima rete di medici di famiglia in Ticino, mediX ticino.
La riduzione di esami doppi, di trattamenti evitabili e la scelta di migliori percorsi terapeutici aiutano a contenere i costi in maniera efficace. L’introduzione del finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS) permetterà di rafforzare la medicina ambulatoriale e le cure integrate grazie all’eliminazione dei falsi incentivi nel sistema di finanziamento. Con una chiave di riparto uniforme, introduciamo un interesse comune al contenimento dei costi e alla messa in rete di tutti gli attori. Votiamo quindi SÌ il 24 novembre a questa storica riforma.