La lettera indirizzata al Parlamento federale
CAGIALLO - La brutale aggressione scatenata da Israele contro la Striscia di Gaza dopo il 7 ottobre 2023 continua da oltre un anno. Le infrastrutture civili sono state distrutte, centinaia di migliaia di persone sono morte, ferite o hanno perso i propri cari. Più di 2 milioni di persone soffrono la fame, poiché Israele impedisce l'ingresso di cibo e altri beni umanitari nella Striscia. Come se questa catastrofe umanitaria non fosse già abbastanza grave, Israele ha ora preso di mira anche il Libano, costringendo centinaia di migliaia di persone a fuggire dai loro villaggi e città. La condotta di guerra di Israele non solo viola il diritto internazionale umanitario, ma contrasta anche con i valori fondamentali della Costituzione svizzera: libertà, democrazia, indipendenza, pace e spirito di solidarietà. Non possiamo e non resteremo in silenzio. In questo contesto drammatico, ci sembra vergognoso che parte della politica svizzera voglia interrompere gli aiuti all’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi).
L’UNRWA è l’unica organizzazione in grado di fornire assistenza umanitaria coordinata alla popolazione di Gaza. Stiamo parlando di un’agenzia fondata nel 1949, che da allora svolge un ruolo vitale nell’ambito dello sviluppo, dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria, dei servizi sociali e degli aiuti di emergenza per oltre cinque milioni di rifugiati palestinesi che vivono in Giordania, Libano, Siria e Palestina. Il mondo politico si richiama costantemente ai valori della Svizzera. Ma ci chiediamo: di quali valori stiamo parlando, di fronte a una scelta politica che contribuirà ad aumentare la sofferenza di oltre 2 milioni di persone intrappolate a Gaza, e di tutti i rifugiati palestinesi nella regione?
Vi esortiamo a non abbandonare i rifugiati palestinesi in questa situazione disperata e a rinunciare al piano di sabotare l’UNRWA. Dopo il famoso «rapporto Colonna», la maggior parte dei paesi che avevano sospeso gli aiuti all’agenzia in seguito alle accuse del governo israeliano, rivelatesi infondate, li ha ripristinati, tra cui Germania, Francia, Austria, Italia, Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito, Australia, Giappone, Canada, Estonia, Islanda, Romania. Ci chiediamo perché la Svizzera non solo non abbia riconfermato il suo budget annuale di aiuti, ma stia addirittura valutando di eliminare definitivamente la sua partecipazione al finanziamento dell’UNRWA.
Un simile piano non può essere nell’interesse né della Svizzera né di qualsiasi altro popolo della regione. Cessando di finanziare l’UNRWA, la credibilità della tanto celebrata «neutralità» svizzera subirebbe un duro colpo a livello internazionale. Una scelta del genere sarebbe un passo indietro e un ulteriore ostacolo verso una soluzione duratura e giusta per la pace nella regione.
La votazione sul finanziamento dell’UNRWA riflette l’impegno della Svizzera verso il diritto internazionale e la sua tradizione umanitaria. Un’interruzione dei fondi danneggerebbe la credibilità della Svizzera come ospite delle conferenze ONU, compromettendo i suoi sforzi diplomatici.
Inoltre, il rifiuto di finanziare l’UNRWA sarebbe particolarmente grave alla luce della decisione della Corte internazionale di giustizia (CIJ) di gennaio 2024, che impone a Israele di adottare misure immediate per prevenire un genocidio e garantire l’assistenza umanitaria a Gaza. Tutti gli Stati sono obbligati a rispettare le decisioni della CIJ. Il Consiglio nazionale, con il suo rifiuto, ha già messo a rischio la posizione della Svizzera, mettendola in contrasto con la sentenza della Corte. Infine, vi invitiamo ad adoperarvi per un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano e per la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi che dura da decenni.