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MARCO CHIESAInvestire per avanzare

20.11.24 - 10:29
Marco Chiesa, Consigliere agli Stati e Municipale di Lugano
Ti-Press
Fonte Marco Chiesa
Investire per avanzare
Marco Chiesa, Consigliere agli Stati e Municipale di Lugano

Fra alcuni giorni, il popolo svizzero dovrà scegliere se continuare ad investire sulle sue infrastrutture, oppure fermarsi e sperare che il traffico diminuisca per magia. Le posizioni sono conosciute: c’è da un lato la sinistra e i verdi che vogliono in fin dei conti abolire la libertà di scelta del mezzo di trasporto e chi, come me, crede nella responsabilità individuale e la sacrosanta libertà dei nostri cittadini.

L’aspetto che più mi preoccupa però è che stiamo eludendo un principio fondante per la nostra nazione: uno per tutti, tutti per uno. Nello specifico, di cosa si parla? I Cantoni di Basilea, San Gallo, Sciaffusa chiedono di lasciare loro scavare delle gallerie autostradali che porteranno il traffico fuori dalle loro città. Il Cantone di Berna chiede di allargare l’autostrada in assoluto più trafficata della Svizzera. I Cantoni di Vaud e Ginevra ci esortano di modernizzare la prima autostrada costruita nel lontano 1964 e rimasta invariata, malgrado la popolazione sia triplicata nella regione. Anche se nessun progetto di questa fase riguarda direttamente il Ticino, la nostra regione è parte integrante della rete di trasporti nazionale. Una Svizzera con una mobilità efficiente a livello globale è cruciale anche per noi ticinesi, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti nord-sud e l’accessibilità dei principali mercati europei. Una bocciatura metterebbe inoltre a rischio altri progetti che interessano direttamente il nostro Cantone, come ad esempio il collegamento A2-A13 Bellinzona-Locarno.

Votare SÌ significa quindi sostenere un principio di solidarietà tra regioni: oggi tocca ad altri Cantoni, domani saremo noi a beneficiarne, come ne abbiamo già beneficiato in passato per il raddoppio della galleria del Gottardo.

Il problema della congestione stradale in Svizzera ha radici profonde, risalenti agli anni ’60, quando la rete autostradale fu progettata per una popolazione che contava sei milioni di abitanti e un’economia molto meno sviluppata e interconnessa. Rifiutare questi progetti non fermerà certo l’immigrazione, che deve ritornare ad essere controllata, ma peggiorerà senza dubbio la situazione di chi vive già oggi in Svizzera. E questo è inaccettabile. Bisogna, al contrario, continuare ad investire su tutti i mezzi di trasporto considerandoli complementari, così come il popolo lo ha deciso nel 2014 et 2017, con l’introduzione dei fondi costituzionali volti a finanziare la ferrovia e la strada. Metterli in contrapposizione è un errore fondamentale e ci porta dritti verso l’immobilismo.

La rabbia di chi rimane in colonna per ore va ascoltata. Gli automobilisti sono diventati vere e proprie mucche da mungere negli ultimi anni e i costi di queste inefficienze sono miliardari. Domenica prossima dovremo dare un segnale forte e chiaro a chi offre solo l’immobilismo. Votiamo quindi un grande SÌ il 24 novembre prossimo.

Marco Chiesa, Consigliere agli Stati e Municipale di Lugano

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