Conferenza dei direttori e delle direttrici degli Istituti scolastici comunali
La recente decisione del governo di ridurre i contributi alle scuole comunali, escludendo dal finanziamento i docenti specialisti non obbligatori come quelli di educazione fisica e musicale, suscita profonda preoccupazione per le sue possibili implicazioni. Questa misura costringe i comuni a decidere in autonomia se mantenere tali figure, limitando le opportunità educative per gli allievi e le allieve, creando di fatto un sistema scolastico a più velocità.
La misura decisa dal governo non solo penalizza le scuole comunali, ma mette implicitamente in discussione il ruolo del Cantone come garante dell’equità e della qualità nell’insegnamento. Se tale ruolo venisse meno, le conseguenze sul territorio e sugli allievi potrebbero essere importanti e disomogenee. La mancanza di una regia centrale rischia di creare disparità significative tra i comuni, con effetti diretti sulle opportunità educative offerte ai bambini e alle bambine. Le realtà con meno risorse potrebbero non essere in grado di sostenere lo standard attuale, mentre quelle più solide finanziariamente continuerebbero a garantire l’offerta formativa corrente. Questo scenario comprometterebbe il principio di equità, con il rischio di un sistema educativo eterogeneo, dove il luogo di residenza determinerebbe la qualità dell’istruzione ricevuta, aggravando così le disuguaglianze già presenti nel tessuto sociale. Anche trascurare discipline come l’educazione fisica e musicale, che contribuiscono allo sviluppo fisico, creativo e relazionale degli allievi, significherebbe minare una parte essenziale della formazione dei cittadini e delle cittadine di domani.
Il Cantone, all’inizio dello scorso decennio, aveva intrapreso una strada chiara verso il rafforzamento del proprio ruolo di garante dell’equità scolastica, cantonalizzando il Servizio di sostegno pedagogico e, più recentemente, facendosi carico pure dei Docenti di lingua e integrazione. Tali scelte hanno contribuito a ridurre le disparità territoriali e hanno promosso una scuola democratica, capace di garantire pari opportunità di accesso a un’istruzione di qualità. La decisione attuale, che trasferisce maggiori responsabilità finanziarie ai comuni in ambito scolastico, sembra invece contraddire questa visione, minacciando i fondamenti stessi dell’equità sul territorio. Sebbene sia comprensibile la necessità di ottimizzare i costi, tale strategia rischia di frammentare il sistema educativo, accentuando le disuguaglianze tra territori e compromettendo la missione della scuola come istituzione inclusiva e promotrice di coesione sociale.
In questo senso, pur riconoscendo che i docenti generalisti sono abilitati a insegnare educazione musicale e educazione fisica, è importante sottolineare che i docenti specialisti apportano un valore aggiunto insostituibile. Affidare queste materie ai docenti specialisti arricchisce l'esperienza educativa, favorendo una pluralità di sguardi sul singolo. Eliminare la loro presenza rischia dunque di impoverire la qualità dell'insegnamento e di creare ulteriori disparità educative.
La Conferenza cantonale dei direttori e delle direttrici degli istituti scolastici comunali auspica che il governo riveda questa decisione e riconosca l’importanza dei docenti specialisti come parte integrante dell'educazione dei nostri bambini e delle nostre bambine. I direttori e le direttrici temono fortemente che la misura sia il primo passo di una strategia di trasferimento di competenze finanziarie, che non risolve i problemi economici delle istituzioni e allo stesso tempo ne deteriora la qualità. Chiediamo inoltre alle autorità comunali e alla popolazione di sostenere questa richiesta per garantire a tutti gli allievi e le allieve del cantone un'educazione equa e di qualità.