Lorenzo Onderka, Pura. Già candidato per Avanti con Ticino&Lavoro
Sono rimasto particolarmente colpito dalla proattività dimostrata da Marco Chiesa, municipale a Lugano, che si è recato a Londra per attrarre grandi patrimoni verso la nostra città sul Ceresio. Questo in risposta al nuovo regime fiscale che l’Inghilterra intende implementare e che potrebbe spingere molti "paperoni" a cercare alternative. Il suo invito a considerare Lugano come destinazione non può che essere accolto positivamente, soprattutto in un periodo così delicato per le finanze pubbliche. La proattività di Marco Chiesa ricorda quella di altri politici capaci e lungimiranti che hanno intrapreso azioni significative per il nostro territorio. Penso ad Amalia Mirante, che sta promuovendo un approccio innovativo alla politica, con l’obiettivo di trovare un migliore equilibrio tra economia e qualità della vita in Ticino, così come tra investimenti e azione sociale. Oppure a Evaristo Roncelli, sempre equilibrato nei suoi interventi, e a Giovanni Albertini, il cui movimento Ticino&Lavoro sta facendo moltissimo per i residenti, nonostante i mezzi limitati a disposizione. Vorrei vedere la stessa proattività anche da parte di alcuni direttori di dipartimento. Ad esempio, il Direttore del Dipartimento delle Finanze ed Economia (DEF) dovrebbe impegnarsi per garantire che gli investimenti e i mandati generino ricadute occupazionali per i residenti. Lo stesso vale per il Direttore del Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS), che dovrebbe costruire sinergie con il settore economico per integrare nel mondo del lavoro le persone in assistenza che, pur essendo abili, non vengono considerate dal mercato. Un caso emblematico è quello di Zalando, che avrebbe potuto portare 200 posti di lavoro per i residenti: stipendi forse modesti, ma comunque migliori di un assegno di assistenza. Anche i Direttori del Dipartimento del Territorio e delle Istituzioni, entrambi esponenti dell'area "Prima i nostri", dovrebbero sostenere con convinzione politiche volte a favorire l'inserimento dei residenti nel mercato del lavoro. Mi aspetto lo stesso dalla Direttrice del DECS, che dovrebbe esigere dall’economia informazioni precise sui profili professionali mancanti in Ticino (quelli che “non si trovano mai”), per poi sviluppare percorsi formativi ad hoc che permettano ai residenti di accedere a queste opportunità. In questo contesto, l’approccio di Marco Chiesa, esponente di un partito tradizionale ma capace di agire fuori dagli schemi, rappresenta una ventata di aria fresca. Troppo spesso, infatti, i politici appartenenti a partiti consolidati sembrano bloccati nell’immobilismo. Ce n’è bisogno di più come lui. Mi auguro che figure come Amalia Mirante, Evaristo Roncelli, Giovanni Albertini e, ora, Marco Chiesa diventino modelli per altri politici, con l’obiettivo di far tornare a sorridere sia l’economia che i residenti del nostro cantone.