Graziano Besana, AVANTI con Ticino&Lavoro - Lugano
Acquisti alla Migros? No grazie.
Il Gruppo Migros - Un'idea. Tanti volti. Facciamo ogni giorno di più: per l'ambiente, per la società e per te. Ma chi siamo esattamente?
Questo è quello che si può leggere sulla pagina internet del gruppo e la risposta potrebbe in parte essere racchiusa nell’infelice esternazione del CEO del Gruppo Migros, nel giorno della festa dell’Epifania.
Il CEO del Gruppo Migros, Mario Irminger, sembra ritenere che il recente abbassamento a 150 Franchi della soglia di esenzione IVA per gli acquisti all’estero non sia sufficiente. In un'intervista pare che abbia suggerito una riduzione ancora più drastica: "Un limite di 50 Franchi sarebbe stato ideale." Naturalmente, tali restrizioni sulla libertà dei consumatori di trovare offerte migliori all’estero, si allineano perfettamente con la visione aziendale di Irminger: tenere le cittadine e i cittadini confederati saldamente legati ai prezzi più alti del mercato elvetico. Del resto, chi meglio di un uomo che guadagna empiricamente 411 Franchi all'ora può fare la morale sul rigore fiscale?
È un curioso contrasto: nel 2025, il salario minimo in Ticino oscillerà tra i 20 e i 20.50 franchi all'ora, più o meno quanto Irminger guadagna in tre o quattro minuti. Per coloro che, sempre di più, non si trovano nelle sue stesse condizioni economiche, risparmiare qualcosa con la spesa oltre confine può rappresentare un piccolo sollievo nella lotta continua contro l’aumento del costo della vita in Svizzera. Ma per Irminger, a quanto pare, si tratta di una falla che minaccia la sacralità del settore nazionale del commercio al dettaglio.
Mi chiedo se il CEO della Migros abbia mai riflettuto su cosa si possa acquistare realmente con 50 Franchi nei negozi della sua stessa azienda? D'altronde, quando il tuo stipendio annuale ammonta a 855'000.00 Franchi all’anno, queste cifre diventano insignificanti e facilmente trascurabili. La sua proposta di abbassamento della soglia di esenzione IVA a 50 Franchi, non intaccherebbe il suo portafoglio, ma sicuramente svuoterebbe ulteriormente quello di coloro che già fanno fatica ad arrivare a fine mese.
Forse la prossima proposta di Irminger sarà un divieto totale di acquisti all’estero! Perché infatti fermarsi al limite di spesa spese quando si possono controllare direttamente le scelte? Fino ad allora, possiamo solo ammirare il suo sincero impegno (unitamente a quello di alcuni rappresentanti ticinesi al Consiglio Nazionale) a mantenere i consumatori prigionieri di una meschina forma di avidità commerciale con una mutilazione a tappe del libero mercato.
Ora, che sembra esserci più chiarezza su cosa Migros vorrebbe fare per la società e per noi, potrebbe essere lecito porsi la domanda se non sia meglio rivolgersi a un dettagliante con un’etica migliore, in Ticino o altrove.
Graziano Besana, AVANTI con Ticino&Lavoro - Lugano