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CRISTINA MADERNI

Discriminare le coppie sposate danneggia le donne e l’economia

Cristina Maderni Deputata PLR in Gran Consiglio
Cristina Maderni
Fonte Cristina Maderni
Discriminare le coppie sposate danneggia le donne e l’economia
Cristina Maderni Deputata PLR in Gran Consiglio

Le discriminazioni verso le coppie sposate nell’imposizione fiscale e nell’AVS sono anacronistiche ed ingiuste, penalizzano chi vuole lavorare e ostacolano chi desidera vivere la terza età in modo indipendente. Ancor peggio, danneggiano le donne, quelle più deboli che necessitano di indipendenza economica per trovare la forza materiale e psicologica che permetterà loro di affrontare i momenti più difficili, se mai dovessero venire. Se resti sola, se subisci violenza psicologica o addirittura fisica e devi cercare il coraggio di cambiare vita, il tuo futuro potrebbe dipendere dalla capacità di mantenerti sotto il profilo finanziario. Il primo passaggio per ricercare l’indipendenza sta nel prendere coscienza del suo valore. Per alcune di noi tutto ciò è scontato, per altre è meno immediato e può richiedere occasioni di riflessione, necessarie per costruire una cultura del risparmio.

Questo in Svizzera è ostacolato da istituiti del passato che di per sé oggi sono difficilmente giustificabili, quali la tassazione congiunta o il tetto massimo delle rendite AVS. Non solo discriminano senza motivo le coppie sposate nei confronti di quelle di conviventi, ma pongono in una posizione subordinata chi nella coppia guadagna di meno o addirittura non lavora, sovente la donna. Impedendole di compilare in modo autonomo la dichiarazione dei redditi, si disincentiva la donna dal riflettere su quanto guadagna e può mettere da parte indipendentemente dal marito, oltre che sulla progressione nel tempo del risparmio previdenziale di propria competenza individuale. Solo quando ognuna/o di noi sarà un soggetto fiscale autonomo, diverremo coscienti dei rischi di povertà futura. Oggi Berna si trova ad affrontare due iniziative che puntano il dito contro la discriminazione delle coppie sposate. È noto il recente parere negativo del Consiglio Federale nei confronti dell’iniziativa del Centro “Basta con la discriminazione del matrimonio!” che, pur mantenendo la tassazione congiunta, mira a neutralizzarne gli effetti con un calcolo fiscale alternativo e ad abolire il tetto AVS. Troppo caro, spiega il Consiglio Federale. Resta aperta la discussione sull’iniziativa “Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile” delle Donne PLR, oggetto di un disegno di legge approvato dal Consiglio Nazionale che funge anche da controprogetto indiretto.

Il dibattito agli Stati è acceso, la riforma è passata con 23 voti a 21 ma è peggiorativa rispetto al testo originario sotto il profilo della fiscalità dei genitori e delle persone sole. Dovrà ritornare al Nazionale per gli opportuni correttivi. Certo, i costi amministrativi vanno contenuti e il gettito fiscale va mantenuto, ma non per una componente che non è dovuta in quanto ingiusta. Passare all’imposizione individuale sarà un piccolo passo per l’equità del sistema, ma un grande progresso per noi donne e per la nostra indipendenza finanziaria. Avanti dunque con decisione sul modello della proposta iniziale!

Cristina Maderni
Deputata PLR in Gran Consiglio

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