I miti ed i segreti del periodo più complicato della crescita dei figli
La scienza la chiama pubertà, ma è in realtà il buco nero della serenità familiare. L'adolescenza, lo sanno tutti, rappresenta l'età dello scazzo e dell'insoddisfazione, dei cambiamenti e delle incomprensioni. Si fa presto a dire che è l'età delle opportunità e delle evoluzioni, se gli ormoni aizzano i figli e la memoria corta sconforta i genitori che non ricordano la propria adolescenza! La verità è che quel periodo, tra i 12 ed i 24 anni circa, raccoglie esperienze importanti, intrecciate con le paure e la voglia di sperimentare. Una fase di passaggio troppo lunga per non fare danni e troppo complicata per poter essere di esempio generale.
Ai genitori, quindi, spetta ancora una volta il compito di capire e comprendere, aiutare senza essere opprimenti, esserci sempre senza diventare invadenti. Insomma: essere pronti a sostenere senza però violare la riservatezza dei loro ex bambini trasformati in aspiranti adulti. Anche se il periodo più complicato della crescita è universalmente chiamato adolescenza, non esistono parametri di riferimento generalmente validi, grazie ai quali affrontare questa età. Sfatato il mito degli ormoni che comandano, dell'indipendenza da conquistare e della legittima immaturità del periodo, bisogna essere preparati a tutto il resto.
Come comportarsi, allora? Niente divieti categorici e imposizioni che, al di là dell'ubbidienza forzata del momento, provocherebbero solo rabbia repressa ed ostilità. Meglio un «tira e molla» costruttivo che allenta e riprende la contesa con piccole concessioni e regole ragionate che non appaiano divieti o rifiuti. Non bocciare le proposte dell'adolescente di turno anche se possono sembrare assurde. In vacanza con il fidanzatino o la fidanzatina da soli, a 13 anni magari no!, però invitare lui o lei ad una vacanza in presenza dei genitori è possibile e permetterà ai due innamorati di avere del tempo per se stessi, senza ansie per mamma e papà.
Vietato dimenticare che ogni adolescente è sempre il proprio figlio, anche se in questo periodo misterioso sembra un avversario. Ricordargli che anche i genitori sono sempre gli stessi e le loro risposte cambiano al cambiare delle richieste e degli atteggiamenti assunti. I problemi andranno affrontati con serenità, valutandoli per trovare la giusta via di soluzione e le richieste saranno filtrate per non provocare un'emorragia di consensi tutt'altro che educativi.
Ma soprattutto bisognerà tenere bene a mente di poter essere accanto, dietro ed avanti al proprio figlio adolescente per sostenerlo, proteggerlo e guidarlo. Del resto è questa l'unica regola valida per tutti ed in qualsiasi momento della crescita e della vita.
TMT (ti.mamme team)