L'atleta ticinese in conferenza stampa ha illustrato il cammino seguito per arrivare alle Olimpiadi, condito dalle emozioni e dalla fiducia che il suo allenatore, Andrea Salvadè, le ha sempre dato
CHIASSO – Il prossimo 7 agosto 2012 sarà una data che Irene Pusterla non potrà certo dimenticare facilmente. Sarà quella la data in cui la ticinese affronterà la sua gara olimpica del salto in lungo. Una gara, una manifestazione, una competizione, un sogno inseguito e cercato tramite un lavoro lungo quattro anni, che resterà per sempre nella sua storia.
“È come coronare un sogno, abbiamo lottato e lavorato duramente per raggiungere quest’obiettivo”, sono state le parole comuni di Irene Pusterla e del suo fido allenatore Andrea Salvadè.
Più che un allenatore, un vero e proprio mentore. È lui la vera forza di Irene; lo si intravvede dalle parole e dagli sguardi complici che si sono scambiati durante la conferenza stampa di presentazione del “sogno olimpico” tenutasi oggi, giovedì 19 luglio allo Stadio Comunale di Chiasso.
“È una conferenza stampa storica, è il raggiungimento dei nostri obiettivi, della realizzazione di un vero e proprio progetto. Abbiamo lottato senza farci abbattere dai problemi e dagli imprevisti”, ha voluto sottolineare sempre Salvadè.
Si, perché il processo di avvicinamento a Londra 2012 non è stato tutto rose e fiori per l’atleta della Vigor Ligornetto: le misure che in gara non arrivavano, una fiducia che rischiava di venire meno e un leggero infortunio patito settimana scorsa. Per fortuna tutti questi problemi sono stati spazzati via dal 6m66 saltato il 20 giugno scorso a Chiasso e dai controlli medici effettuati durante gli ultimi giorni.
Irene sta bene ed è carica per la gara olimpica: “Non è stato piacevole sentire quel leggero infortunio al tendine anche perché fisicamente stavo iniziando a essere al 100%, ma ora è tutto risolto. Sono orgogliosa di poter partecipare alle Olimpiadi, dove non avrò nulla da perdere. Il mio obiettivo? È quello di saltare come so, di dimostrare che posso mantenere il mio livello anche su tutte le pedane e con ogni condizione meteo. La pedana di Chiasso è speciale, ma mi sto abituando a saltare anche su tutte le altre”.
Londra aspetta quindi la saltatrice ticinese, Irene aspetta Londra; ma quest’attesa sarà un po’ più lunga di quanto la Pusterla avrebbe voluto: “Si, salterò la cerimonia d’apertura perché in quei giorni sarò a St. Moritz per gli ultimi allenamenti, per essere pronta per la gara ed evitare distrazioni. Arriverò a Londra solo il 4 agosto, tre giorni prima della gara. Mi godrò quella di chiusura”.
A Londra, al suo fianco ci sarà ovviamente Andrea Salvadè che ha ottenuto anche lui il pass per Londra. Il pass dello staff di Swiss Olympic: “È fantastico anche perché ciò significa che potrò stare vicino a Irene anche nelle fasi della gara, aiutandola a concentrarsi e ad avere fiducia in sé stessa”.
Non resta che augurare loro buona fortuna, nella speranza che tutti i sacrifici fatti, verranno ripagati con un salto esemplare.