Il colombiano ha preceduto Bardet e Caruso
Azione generosa ma sfortunata per Vincenzo Nibali.
CORTINA D'AMPEZZO - La 16esima tappa del Giro d’Italia - la Sacile-Cortina d’Ampezzo di 153 km - è finita nella bacheca di Egan Bernal il quale, con un’azione prepotente, ha trovato la vittoria su Romain Bardet e Damiano Caruso (entrambi arrivati con 26" di ritardo). Staccati Vlasov (2'10”) e Yates (2'36”).
Inizialmente programmata su 212 km, la frazione è stata “tagliata” in mattinata quando, tenendo conto delle condizioni meteo problematiche e di un percorso ricco di discese insidiose, l’organizzazione ha deciso di cancellare i passaggi sul Passo Fedaia e sul Passo Pordoi.
Ciò non ha in ogni caso smorzato lo spettacolo. Come definire infatti - se non spettacolare - la lunga fuga che ha visto protagonista Vincenzo Nibali? Scattato insieme a ventitré altri “avventurieri” sul primo GPM di giornata, quello de La Crosetta, il siciliano è riuscito a fare ulteriore selezione in discesa lanciandosi in fuga con cinque compagni e arrivando a guadagnare fino a quasi 6’ sul gruppo della maglia rosa. Sul Giau una nuova azione, di Pedrero e Formolo, ha poi ridato linfa a una fuga che stava spegnendosi, accendendo ulteriormente un finale di tappa nel quale è stato grande protagonista Egan Bernal.
Prima del secondo GPM, il colombiano ha infatti ripreso Nibali e tutti gli altri fuggitivi, lanciandosi - in solitaria - verso l’arrivo. Imprendibile, il 24enne di Bogotà è transitato per primo sotto lo striscione del traguardo, rendendo ancor più solida la sua leadership in classifica generale. Bernal ha infatti ora un vantaggio di 2’24” sull’italiano Damiano Caruso, 3’40” sul britannico Hugh Carthy, 4’18” su russo Aleksandr Vlasov e 4’20” sul britannico Simon Yates.