Nole è tornato a parlare in attesa del verdetto: «Intervista da positivo? È stato un errore di giudizio».
Il tennista di Belgrado si è soffermato anche sul modulo d'ingresso in Australia: «La documentazione è stata presentata dal mio team e il mio agente si scusa. Si tratta di un errore umano e certamente non intenzionale».
MELBOURNE - In attesa del verdetto del Ministero dell'Immigrazione Alex Hawke, che con la sua decisione dovrebbe mettere fine alla telenovela Djokovic, è tornato a parlare il tennista di Belgrado, che ha cercato - in qualche modo - di mettere una toppa e giustificare i diversi errori commessi, da quello nella dichiarazione dei viaggi al comportamento tenuto dopo la positività al Covid.
«Voglio chiarire la continua disinformazione riguardo le mie attività anche per il dolore che sta provocando alla mia famiglia», ha esordito Nole.
«Voglio sottolineare che mi sono attenuto alle regole per il tracciamento e che ho provato a mettere tutti in sicurezza. Ho assistito a una partita di basket a Belgrado il 14 dicembre, dove c'è stato un focolaio Covid. Nonostante non avessi i sintomi, il 16 ho fatto un test rapido che è risultato negativo. Per sicurezza lo stesso giorno ho eseguito anche un test molecolare. Il giorno seguente ho partecipato a un evento di tennis a Belgrado e ho fatto un test rapido (ancora negativo) prima di andare all'evento. Ero asintomatico e mi sentivo bene, in quel momento non avevo ricevuto la notifica di un risultato positivo del test molecolare. Il 18 dicembre ero a Belgrado per un'intervista e un servizio fotografico con L'Equipe fissati da tempo. Mi sono sentito obbligato ad andare avanti perché non volevo deludere il giornalista, ma mi sono assicurato di restare a distanza di sicurezza e di indossare la mascherina, tranne quando mi è stata scattata una foto. Quando stavo rientrando a casaper isolarmi, dopo il colloquio, ho capito che il mio è stato un errore di giudizio e ammetto che avrei dovuto rimandare l'appuntamento».
Djokovic ha poi voluto fare chiarezza anche sul modulo di ingresso in Australia, in cui ha dichiarato di non aver viaggiato nei 14 giorni prima del suo arrivo in Australia in data 6 gennaio. Sui social ci sono immagini che lo ritraggono a Marbella, in Spagna, il 2 gennaio. «Questa documentazione è stata presentata dal mio team e il mio agente si scusa sinceramente per l'errore amministrativo. Ha spuntato la casella errata sul mio viaggio precedente all'arrivo in Australia. Si tratta di un errore umano e certamente non intenzionale», ha chiosato Nole, precisando che, per rispetto al processo in corso e per rispetto del Governo australiano, non farà più alcun commento sulla vicenda.