Mossa della disperazione per il serbo, che rischia di non poter entrare in Australia per tre anni
Ultima carta in mano a Djokovic: i suoi avvocati stanno lavorando per ribaltare la decisione del ministro
MELBOURNE - Colpevole, poi innocente, poi ancora colpevole: il bisticcio di Novak Djokovic con l’Australia e il suo Governo ha avuto, nell’ultima settimana, molti alti e bassi. Ora, dopo la cancellazione del visto decisa da Alex Hawke, è a un punto bassissimo. La storia non è in ogni caso ancora chiusa. Il serbo ha infatti dato mandato ai propri legali di presentare ricorso alla decisione del ministro dell’isola-continente. Per dimostrare di avere ragione o, almeno, per guadagnare tempo utile, così da poter disputare gli Australian Open.
Cosa accadrà ora? Secondo il media australiano Sydney Morning Herald, domani - sabato - il campione di Belgrado e i suoi avvocati saranno a colloquio con i funzionari dell’immigrazione. Nel frattempo potrebbe, in ogni caso già partire la richiesta di un processo semplificato e con tempi ridotti, che possa portare a un’assoluzione. Questa però non è certa. Anzi.
Il 34enne chiederà un riesame giurisdizionale della decisione presa da Hawke (e ovviamente avallata dal Primo ministro Scott Morrison); dovesse “vincere”, allora potrebbe vedere ristabilita la sua figura e rimanere nel Paese senza dover osservare alcuna restrizione. Qualora invece il Tribunale dovesse dare ragione al Ministro, Nole sarebbe invece - ovviamente - costretto a partire e, salvo deroghe, non potrebbe entrare in Australia per i prossimi tre anni. C’è in ogni caso anche una possibile terza soluzione: se Djokovic ottenesse il via libera, il Governo avrebbe infatti una nuova possibilità di far valere le proprie convinzioni in un appello. In quel caso il Tribunale dovrebbe nuovamente esprimersi e i tempi si dilaterebbero. Sarebbe un bene per Novak? Non è certo: i giorni di attesa potrebbe anche essere costretto a spenderli nella stanza di un hotel.
Intanto, mentre la legge ha fatto (farà?) il suo corso, gli organizzatori degli Australian Open dovranno rivedere il programma del torneo, che scatterà lunedì. Secondo il regolamento dello Slam, il posto nel tabellone del numero uno al mondo - già sorteggiato “sub iudice” - sarà preso dalla testa di serie numero 5. In questo caso la promozione toccherà quindi al russo Andrey Rublev. Lo slot vacante sarà invece occupato da un lucky loser.