Maximo Gonzalez si è espresso in merito al trattamento che gli veniva riservato dal suo allenatore Perez Roldan.
Nella sua carriera il giocatore di Tandil ha conquistato 11 titoli Atp nel doppio.
BUENOS AIRES - Maximo Gonzalez - tennista argentino, attuale numero 23 Atp nel doppio - ha raccontato degli agghiaccianti retroscena riguardanti il rapporto con il coach Raul Perez Roldan, suo connazionale nonché allenatore agli inizi della sua carriera sportiva. «Un giorno mi disse che sarei potuto arrivare tra i primi 200 o 300 del mondo e che mi sarei in qualche modo guadagnato da vivere con il tennis», sono state le sue parole nel PodCast 3 Iguales. «Poi però mi disse che in ogni caso ero e sarei rimasto un cane con la racchetta».
Il disagio è continuato per diverso tempo e per il giocatore di Tandil non è stato un periodo semplice. «Subivo un abuso psicologico terribile, piangevo sempre e passavo le notti in lacrime. Finché vincevo i tornei andava tutto bene, ma al contrario se perdevo mi diceva che ero un asino. Non abbiamo mai avuto uno scontro fisico, anche se un giorno dopo una partita mi afferrò brutalmente per la maglietta. Fortunatamente sono stato in grado di divincolarmi. Un'altra volta invece, durante una sessione di allenamento sosteneva che non mi muovevo abbastanza e iniziò a colpirmi con delle palline(...)».
Nella sua carriera il 38enne ha conquistato 11 titoli Atp nel doppio.