Goran Djokovic - zio di Nole - è convinto che la carriera dell'ex numero 1 si protrarrà oltre i 40 anni
«Grazie alle pause può riposare meglio il proprio corpo».
BELGRADO - Non tutto il male vien per nuocere? Potrebbe essere così per Novak Djokovic, costretto a saltare due Slam nella stagione che sta per concludersi. A lasciare particolarmente il segno è stata l'incredibile vicenda australiana, dove il serbo ha sperato fino all'ultimo di aggirare le regole finendo invece in un tritacarne mediatico.
Dopo le partecipazioni al Roland Garros e a Wimbledon, l'ex numero 1 al mondo ha dovuto nuovamente mordere il freno agli US Open per il medesimo motivo: la mancata vaccinazione contro il coronavirus. Una decisione che continua a tenere in scacco il 35enne di Belgrado, che così facendo non riesce a pianificare al meglio la sua stagione.
In attesa di scoprire se in vista del 2023 le regole nei vari Paesi cambieranno, Goran Djokovic - zio di Nole - è convinto che quest'annata (e magari le prossime) possa aver giovato al corpo del tennista e di conseguenza alla sua carriera: «Il calvario che ha affrontato in Australia e in America quest'anno avrà l'unico effetto di allungargli la carriera. Invece di ritirarsi dal tennis in tre o forse quattro anni, la sua carriera potrà prolungarsi di cinque o sei anni ancora. Grazie alle pause può riposare meglio il proprio corpo».