Impossibile dimenticare quanto accaduto dodici mesi fa in Australia, Nole: «All'improvviso sono diventato il cattivo del mondo».
«Ho dovuto ricominciare quasi da capo».
MELBOURNE - Una storia che fa parte del passato, anche se i segni (indelebili) rimangono. Sì, Novak Djokovic non ha dimenticato quanto accadutogli dodici mesi fa in Australia, dove è finito letteralmente in un tritacarne mediatico. Nel gennaio 2022 il serbo era un uomo praticamente solo, solo contro tutti. Un uomo che, dopo giorni di attesa, era stato cacciato a casa. Stanco psicologicamente. Distrutto: «Sono finito sotto una tempesta, tutti i media parlavano di me con toni negativi. Ogni notizia sul Covid veniva legata a me. All'improvviso sono diventato il cattivo del mondo, una posizione terribile in cui trovarsi come atleta», ha dichiarato a 9News Melbourne.
L'ex numero 1 al mondo ha parlato di un momento buio della sua vita, dal quale non è stato semplice riprendersi: «Sono rimasto diverse settimane a casa, non ho girato molto. Speravo soltanto che le acque si calmassero, cosa che è poi avvenuta, ma le tracce sono rimaste lì per diversi mesi. Ho dovuto ricominciare quasi da capo».
A suo dire l'opinione pubblica e in particolare i media non hanno dipinto la situazione in maniera corretta, omettendo spesso la verità: «I media hanno raccontato la quanto accaduto in modo completamente errato perché non è quello che è successo. Prima di me c'erano altre due o tre persone che sono venute in Australia con esattamente la stessa esenzione che avevo io. La mia esenzione è stata verificata da un organismo indipendente e da un gruppo di medici, quindi non si sapeva chi avesse presentato la richiesta e sono entrato con tutti i documenti validi. Tutto è poi sfuggito di mano. Era qualcosa di così grande che semplicemente non avrei potuto combatterlo, non volevo nemmeno farlo. Ovviamente volevo restare qui e giocare a tennis, ma a un certo punto vista la quantità di follia in giro volevo solo tornare a casa».