Un sofisticato software registra una miriade di dati e monitora i giocatori: ne hanno parlato Lukas Oehen, Luca Cereda e Zaccheo Dotti
Oehen: «È un sistema dotato di 30 sensori. Al mattino li consegno ai giocatori, che a loro volta li inseriscono nella corazza».
TENERO - Ormai non è certo una novità: lo sviluppo della tecnologia nel mondo viaggia a velocità siderali, in ogni ambito. Poteva lo sport fare eccezione? No. L'esempio ce l'abbiamo a due passi da noi e più precisamente ad Ambrì, club che si è dotato di un software sofisticato per misurare le prestazioni fisiche e tecniche dei giocatori durante allenamenti e partite.
Ma come funziona? A quali scopi viene utilizzato? Di questo interessante tema si è discusso questa sera a Tenero in una conferenza pubblica nell'ambito di Sportech, alla quale hanno preso la parola l’allenatore dell’HCAP Luca Cereda, il difensore Zaccheo Dotti e il preparatore atletico Lukas Oehen.
«È un sistema dotato di 30 sensori – è intervenuto proprio Oehen – Al mattino li consegno ai giocatori, che a loro volta li inseriscono nella corazza. Il mio compito è quello di registrare i dati, che poi al termine degli allenamenti e delle partite passo allo staff. Per far sì che tutto questo funzioni, attorno alla Gottardo Arena sono state posizionate 18 antenne».
Quali dati vengono raccolti? «Possiamo raccoglierne fino a 180 per ciascun giocatore. Alcuni esempi? Posizione, distanza percorsa, tempo di ghiaccio, accelerazione, cambi di velocità, numero di sprint, ma anche tutto ciò che accade al loro “interno”: battito cardiaco, dispendio di ossigeno dopo uno sforzo, ecc...».
«Il progetto è partito qualche anno fa, quando ci siamo interrogati su come avremmo potuto competere con le grandi realtà - le parole di Cereda - Un primo grande passo l'abbiamo fatto con l'infrastruttura nuova, in seguito abbiamo posto l'accento sulla struttura del nostro lavoro quotidiano, sulle idee e sullo sviluppo di esse. Ci siamo dunque guardati attorno, anche a ciò che accade negli altri sport, e ci siamo focalizzati su questo software. Abbiamo sbirciato alla tecnologia cercando qualcosa che tenesse d’occhio la performance dei nostri giocatori. Tale sistema consiste nella raccolta dei dati, come detto in precedenza fino a un massimo di 180 tipologie, e in un secondo tempo nell'analisi di essi».
Non solo numeri... «Le curiosità di ciò che emerge sono tante, alcune delle quali anche ovvie. Ad esempio che i centri e le ali hanno più sprint rispetto ai difensori, i quali hanno una velocità media più bassa. Le ali sono più dinamiche dei centri. La velocità massimo che è stata raggiunta ad Ambrì? 37 km/h!».
Un "risotto" di dati... dati in pasto a coach Luca Cereda: «Li utilizzo per controllare il lavoro dei giocatori ma anche il mio e dello staff tecnico. A volte a fine allenamento mi accorgo di aver "esagerato" troppo oppure che si sarebbe potuto fare di più. I club possono usarli anche per scopi commerciali, talvolta nelle piste delle squadre che ne fanno uso appaiono infatti sui tabelloni. Un altro aspetto interessante è la prevenzione degli infortuni: quando qualcuno si fa male, andiamo ad analizzare il tutto più in profondità, per provare in futuro a evitarli. Quando possibile evidentemente...».
Una novità che i giocatori hanno accolto di buon grado... «Quando l'abbiamo introdotto magari alcuni hanno pensato a un controllo e qualcuno faceva finta di dimenticarsi il chip (ride, ndr). Passata qualche settimana si è creata una sana competizione interna durante e dopo gli allenamenti. Lukas appende in spogliatoio quelle 4/5 classifiche, che i giocatori spulciano e confrontano fra loro. Questo sistema aiuta a fare ambiente e va senza dubbio ad aumentare la competitività degli allenamenti».
La conferma è arrivata anche dallo stesso Zaccheo Dotti: «Questo progetto è stato accettato dallo spogliatoio, la maggior parte dei ragazzi consulta spesso i dati. È interessante mettere a confronto lo stato di forma di ogni singolo. Personalmente a me interessa molto, ma durante l’allenamento mi dimentico di avere questo chip: non bisogna diventare schiavi e penso che valga per tutti i miei compagni».
Nel frattempo la SUPSI – sempre in ambito Sportech – ha organizzato una conferenza intitolata “La sostenibilità sociale e ambientale nei grandi eventi sportivi” che si svolgerà domani sera sempre al Centro Sportivo di Tenero. I relatori saranno Ilario Corna, Chief Information & Technology Officer presso il CIO e Filippo Veglio, Senior Expert Football and Social Responsibility presso la UEFA.