Il Dottor Stefano Bianchi - Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport - ha detto la sua sul caso-Pogba
«Da un punto di vista esterno, ma da Medico dello Sport e specialista posso asserire con assoluta serenità che Pogba rientra in quella casistica di doping per superficialità».
TORINO - Il caso Paul Pogba ha scosso il calcio italiano e in special modo la Juventus. Già martoriato dagli infortuni, il centrocampista francese - che nel frattempo ha chiesto le controanalisi - rischia una lunga squalifica, che potrebbe addirittura mettere la parola fine alla sua carriera. Una negligenza (perché di questa dovrebbe trattarsi e non di intenzionalità) che potrebbe dunque costare carissimo al calciatore.
Sulla questione è intervenuto il Dottor Stefano Bianchi, Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport. «Da un punto di vista esterno, ma da Medico dello Sport e specialista, posso asserire con assoluta serenità che Pogba rientra in quella casistica di doping per superficialità - le sue parole a fanpage.it - Basta una riflessione medica: utilizzare una sostanza come il testosterone nel calcio, a settembre, da un punto di vista scientifico e sportivo è un totale controsenso perché innanzitutto è una sostanza facilmente riscontrabile da un banale controllo, poi perché sai perfettamente che ogni domenica ci sono i protocolli antidoping attivi».
La domanda che si pongono in tanti è la seguente: "perché ancora oggi, a certi livelli, c'è chi si ostina comunque a utilizzare queste sostanze?" «Bisogna fare una distinzione perché esistono due tipologie di doping. Quello in cui tu consapevolmente cerchi di barare per fare qualcosa in più rispetto agli altri sovvertendo le regole e il doping in cui cadi semplicemente per superficialità e per ignoranza».