Il coach di Nole - Goran Ivanisevic - ha raccontato un retroscena riguardante il suo "pupillo": «Non l'abbiamo visto per tutto il giorno».
Nella sua carriera il serbo ha conquistato 98 trofei, fra i quali 24 tornei del Grande Slam.
TORINO - Novak Djokovic ha recentemente conquistato per la settima volta le Finals, che equivale anche al 98esimo torneo Atp della carriera collocato nella sua personale bacheca.
Il campione serbo ha sconfitto all'ultimo atto Jannik Sinner, dopo essere stato battuto dallo stesso italiano nella fase a gironi. A questo proposito si è espresso il suo allenatore Goran Ivanisevic, il quale ha descritto l'attitudine del suo "pupillo". «Una volta staccato il pass per la semifinale è cambiato», sono state le parole del coach croato riportate da "SportMediaset". «Ho visto la grinta nei suoi occhi e il suo cambio di mentalità, già dal primo punto conquistato contro Alcaraz alzava il pugno al cielo. Stava giocando per vincere il torneo e quando il vero Djokovic è in campo, in quel momento non c'è nessuno che possa batterlo. La sconfitta patita contro Sinner nella fase a gironi l'ha caricato, anche se non è facile parlare con lui quando perde. Martedì sera la partita è finita tardi e il giorno seguente è sparito, non l'abbiamo visto per tutto il giorno e fino a giovedì non sapevamo cosa stesse succedendo. Eravamo negli spogliatoi e non sapevamo se saremmo dovuti tornare a casa o se dovevamo andare ad allenarci con Hurkacz. Eravamo seduti, aspettavamo e finalmente abbiamo scoperto che avrebbe giocato».