Le assenze di Nadal e Stricker, i Next Gen (ma non solo) all'assalto di Djokovic: in Australia sale la temperatura per il primo Major
Luca Margaroli: «Peccato per Rafa, una doccia gelata. Sinner? Indoor, sui 3 set, ha impressionato. Anche sui cinque lo metto tra i favoriti».
MELBOURNE - Fari puntati sulla terra dei canguri. No, non è il Classico Disney con Bianca e Bernie in missione di salvataggio, ma il leitmotiv che ci accompagnerà per le prossime due settimane abbondanti. Scatta domenica il primo Slam stagionale e, a Melbourne Park, si aprirà la caccia a Novak Djokovic, già salito 10 volte sul trono australiano (record clamoroso).
Tra i pretendenti non ci sarà un certo Rafa Nadal (37 anni), costretto nuovamente a fermarsi per un problema muscolare.
«Quella di Brisbane è stata una doccia gelata - interviene il tennista ticinese Luca Margaroli, attualmente ai box per uno strappo al bicipite femorale - Rafa non giocava quasi da un anno, è rientrato in forma e ha fatto sognare gli appassionati, ma poi ha dovuto alzare bandiera bianca per questa “micro lacerazione”. Ha pagato gli sforzi dopo uno stop così lungo. Ora, saltare anche l'Australian Open (verosimilmente poteva essere l’ultimo della sua fenomenale carriera, ndr) è un po’ una mazzata. Speriamo di rivederlo in marzo a Indian Wells».
Chi ci sarà è Djokovic, alle prese però con un'infiammazione al polso che ha destato preoccupazione.
«Sì, ma in passato ha dimostrato di poter superare anche dei piccoli problemi fisici, risultando praticamente imbattibile a Melbourne (nel 2021 ha vinto con una lesione agli addominali, nel 2023 con un problema al ginocchio, ndr). Resta l’uomo da battere. Non ho dubbi. Più di una volta sembrava “spacciato”, ma ha trovato soluzioni ai suoi malanni. È un fattore del tennis, dove non puoi essere sostituito o fare turnover, come negli sport di squadra».
Anche Nole non è più un giovanotto, ma a 36 anni è più affamato che mai.
«Vuole prendersi più Slam possibili e migliorare il suo record (24), ma da un certo punto di vista può metterne in bacheca quanti ne vuole… Per tanti appassionati non raggiungerà lo stesso Federer e Nadal. Resta però il più vincente di sempre».
Un Djokovic non al top fa giocoforza aumentare le quotazioni dei vari Sinner, Alcaraz (invero il prodigio iberico lo ha già battuto a Wimbledon) & Co.
«Tra i pretendenti più pericolosi ci metterei anche Medvedev e pure Dimitrov, che sta facendo davvero bene. Sinner, indoor e al meglio dei tre set, ha impressionato. Sui 5 è da vedere, ma lo metto tra i favoriti. Poi si sa, l’Australian Open è anche il torneo delle favole e delle sorprese. Sono sicuro che ci gusteremo un bel torneo».
Tra i rossocrociati in lizza, purtroppo, non ci sarà Dominic Stricker. Il giovane bernese, brillante agli ultimi US Open, sta recuperando da un infortunio alla schiena.
«Un peccato iniziare così il 2024. Non sappiamo esattamente l’entità del suo problema, ma ho visto che salterà anche la Davis in febbraio. Forse, pure lui, punterà a Indian Wells e Miami».