Sconfitto nettamente in semifinale, Nole lascia il trono a Melbourne Park: «Non ho avuto nemmeno una palla break, è un dato che dice tanto»
«Non è una bella sensazione, ma complimenti a Jannik: ha ottime possibilità di vincere il suo primo Slam».
MELBOURNE - Detronizzato, arrabbiato (con se stesso) ed estremamente deluso. Fa rumore la caduta di Novak Djokovic, sconfitto nettamente da Jannik Sinner nel penultimo atto degli Australian Open, suo amatissimo terreno di caccia. Nulla dura in eterno e si sa, ma il 36enne di Belgrado - già 10 volte vincitore del Major australiano - ha visto interrompersi bruscamente una serie impressionante di 33 vittorie consecutive.
Nel mezzo la telenovela legata al vaccino per il Covid, col serbo cacciato dall'Australia nel gennaio 2022. Lì non aveva potuto difendere il titolo, quest'anno è andata diversamente. La sconfitta è arrivata in campo. Un ko che fa male anche per come è maturato, con Nole dominato nella sua Rod Laver Arena.
«Sono scioccato dal mio livello di gioco - ha commentato il numero 1 al mondo - Nei primi due set non ho praticamente fatto nulla. È stato certamente uno dei peggiori match della mia carriera in uno Slam. Non è una bella sensazione, ma complimenti a Jannik per aver fatto tutto meglio di me. Merita un posto in finale».
Quello di Nole non è un modo per sminuire il successo del giovane rivale, ma l’autocritica di un “cyborg” che nella sua bacheca ha 24 Slam. «In quattro set non ho avuto una palla break, credo che questo dato dica molto - ha aggiunto - Sinner ha servito benissimo. Se servi bene e non affronti mai una palla break hai un vantaggio a livello mentale e metti sempre pressione al tuo avversario. Per quanto riguarda me, è difficile trovare le parole. Non abbiamo abbastanza tempo... Ci sono tante cose negative. Non sono contento né della mia risposta, né del diritto, né del rovescio. Ero sotto livello su tutti gli aspetti. Faccio però i complimenti a Jannik, ha giocato un grande match e ha ottime possibilità di vincere il suo primo Slam».