Tempo e acciacchi, con Sinner padrone nella "sua" Australia, Nole ha finito di dominare
Con Jannik il tennis ha voltato pagina.
MELBOURNE - Il successo di Jannik Sinner agli Australian Open ha fatto definitivamente voltare pagina al tennis.
Sul rosso di capelli ragazzo italiano si è - giustamente - scritto moltissimo nelle ultime ore. È stato strabiliante, ha meritato il trionfo. Più che celebrare un nuovo campione ci pare in ogni caso giusto sottolineare come, davvero, la vittoria centrata a Melbourne rimontando e ribaltando Daniil Medvedev sia uno spartiacque per uno sport cambiato moltissimo nel recente passato. Un punto di non ritorno.
Salutato definitivamente Roger Federer e pronti a dire addio anche a Rafa Nadal, negli ultimi anni costretto da un fisico spremuto a centellinare le apparizioni e a concentrarsi sui “suoi” tornei, l’unica vera certezza rimasta nel circuito era rappresentata da Novak Djokovic. Certo, Daniil Medvedev prima (agli US Open del 2021) e Carlos Alcaraz poi (agli US Open 2022 e a Wimbledon 2023) avevano già dato delle picconate alle certezze di appassionati e addetti ai lavori. Fino alla scorsa settimana, in ogni caso, l’equazione “se c’è Nole, vince Nole” era da considerare esatta. Soprattutto se si parlava del primo Slam dell’anno. Da quando ha raggiunto la maturità psicofisica, in Australia il serbo ha infatti perso molto, molto raramente. Invece, vuoi per un polso malconcio, vuoi perché a maggio compirà 37 anni, la sua ultima recita nella terra dei canguri non è stata scintillante. Ha faticato all’inizio con Prizmic e Popyrin, poi ha preso il ritmo, salvo tuttavia non capire nulla nel match contro Sinner.
È finito il suo regno? Siamo certi che continuerà ancora a fare incetta di tornei e record; ha tuttavia dimostrato di essere battibile. È ancora fortissimo, è ancora il re (ha conservato la vetta della classifica ATP), ma ha perso la sua aura divina. E con essa è definitivamente svanita l’era dei Fab Four (o forse è meglio dire Fab Three), cannibali capaci di vincere quasi tutti gli Slam a disposizione.
Con la sua semplicità e la sua feroce determinazione Sinner ha aperto una nuova era. Un tempo nel quale tanti - non tantissimi - possono ambire al trono di un Major. Ci sarà maggiore “movimento”, ci sarà meno monotonia. Con buona pace di quanti apprezzavano il tennis perché, rarità tra gli sport, in grado di regalare certezze inscalfibili.