Un inverno molto più che a tinte rossocrociate: quante le soddisfazioni...
Escludendo lo slalom, la pattuglia elvetica ha vinto quasi il 50% delle gare
SAALBACH - Sette coppe sulle dieci disponibili sono andate alla Svizzera, al termine di una stagione trionfale, strabiliante, incredibile e – verosimilmente – irripetibile. 18 le vittorie in campo maschile (13 di Odermatt, 2 per Meillard, una a testa per Rogentin, Hintermann e Yule), 9 al femminile (8 di Gut-Behrami e 1 di Flury): ciò significa che il 36% delle gare disputate quest'inverno (27 su 74) si sono tinte di rossocrociato. Mica poco... Escludendo lo slalom, disciplina nella quale vi sono da registrare due acuti elvetici (Yule e Meillard), le affermazioni della nostra pattuglia salgono addirittura al 47% (25 su 53). In futuro, le altre Nazioni dovranno dunque lavorare duro per provare a spodestare la piccola grande Svizzera.
Grazie alle gesta di una Lara Gut-Behrami semplicemente straordinaria, la Coppa del Mondo più ambita è finita per la seconda volta in otto anni in Ticino. Un motivo d'orgoglio per il nostro Cantone: avere una campionessa in giro per il mondo a fare incetta di successi è qualcosa di tutt'altro che scontato. Poco importa se all'ultimo le è scappato il trofeo in discesa (andato alla Hütter)... È vero, gli infortuni di Shiffrin e Vlhova hanno palesemente agevolato il compito della ticinese, ma anche il fatto di non infortunarsi nel corso di un inverno lungo e logorante fa parte del pacchetto completo di una stagione. E Lara, mai come quest'anno, ha mostrato una regolarità invidiabile: non è un caso se, per la prima volta in carriera, l'elvetica si è portata a casa anche la coppetta di gigante, disciplina che richiede tutte le caratteristiche che uno sciatore modello dovrebbe avere (velocità, tecnica, scorrevolezza e agilità, oltre ad una buona resistenza e potenza fisica).
Tutte caratteristiche che senza dubbio dispone un altro cannibale del Circo Bianco, quel Marco Odermatt che quest'anno di giganti ne ha vinti nove su dieci (gli è scappato giusto l'ultimo). Il nidvaldese ha portato a termine un inverno semplicemente pazzesco, stravincendo la generale (con quasi il doppio dei punti sul collega e amico Meillard) e tre coppette. Forse, la più bella fra queste ultime è quella di discesa: prima di questa stagione, infatti, il 26enne di Buochs in CdM non aveva mai vinto la benché minima gara in questa disciplina. Aver portato a casa addirittura il trofeo nella prova regina dello sci alpino rende ancora più grande le gesta di “Odi”, destinato anno dopo anno ad aggiornare i propri record...