Le condizioni fisiche di Sinner mettono ansia. Il Dottor Nicola Santori: «Speriamo non si tratti di "conflitto femoro-acetabo"»
Sinner riuscirà a partecipare al torneo di Roma?
ROMA - Dopo mesi di grande tennis e di vittorie su vittorie, oggi le condizioni fisiche di Jannik Sinner preoccupano. Il forfait per i quarti di finale del Masters 1000 di Madrid, a causa di un problema all'anca destra, ha fatto preoccupare e non poco i tifosi dell'altoatesino, i quali sperano di vederlo in forma per gli imminenti Internazionali di Roma (6-19 maggio). Se non vi saranno problemi, Sinner riprenderà gli allenamenti nella giornata di domenica. Ma i timori restano...
Incalzato sul tema, il Dottor Nicola Santori - chirurgo membro del comitato direttivo della Società Italiana dell'Anca - si è espresso così a fanpage.it. «Questo gesto di sofferenza sull'anca non è una novità, dovrà fare degli esami per escludere una patologia che interessa frequentemente gli sportivi, quella che chiamiamo "conflitto femoro-acetabolare", cioè un'anca che si sviluppa con una forma non perfetta. Questo avviene con una certa frequenza soprattutto in chi, durante gli anni di crescita, fa sport intensivo. Nel tennis moderno si usano moltissimo le rotazioni dell'anca per aumentare la spinta sulla palla. Se si ha una conformazione dell'anca di quel tipo, ti esponi a un problema e a un danno dell'articolazione, a un'infiammazione ricorrente. Il primo sospetto, vedendo Sinner, è che lui possa avere una problematica di questo tipo».
Quanto accaduto negli anni a un certo Andy Murray mette timore... «Abbiamo proprio il caso-Murray, al quale è stata impiantata una protesi abbastanza precocemente. A un certo punto della sua carriera si è trovato con un'anca che presentava un conflitto femoro-acetabolare. Un problema serio, che hanno cercato di risolvere in artroscopia, con l'obiettivo di rimodellare il collo del femore. Però è dovuto andare incontro a un intervento di protesi. Se tu aspetti e aspetti la cartilagine si danneggia e a quel punto correggere la deformità non dà gli stessi risultati. Ed è questo il caso di Murray. Hanno corretto la deformità, ma la cartilagine si era già rovinata: non ha avuto un buon risultato e si è dovuto operare di nuovo e mettere la protesi».
Tornando al torneo di Madrid, il tennista italiano aveva cominciato ad avvertire dolori all'anca destra nel match valido per il terzo turno contro il russo Kotov, riuscendo comunque a portare termine il duello. «Non è niente di serio – aveva spiegato - A volte il dolore è più forte, a volte meno ma ho un buon team che mi cura».