Carlos Moyá, allenatore di Rafa, ha fatto il punto della situazione: «Nulla è ancora deciso, ma l'idea è quella di esserci»
«Gli manca il ritmo agonistico e non lo avrà perché non ci sono più tornei, ma da Barcellona c'è stata un'evoluzione».
PARIGI - Col Roland Garros ormai all’orizzonte restano da monitorare le condizioni di Rafa Nadal, extraterrestre che sul rosso di Parigi (e non solo) ha scritto pagine leggendarie della storia del tennis.
Il marziano - nonché mancino - di Manacor, Re indiscusso della terra battuta, sta lottando contro i costanti acciacchi in questa parte finale della sua carriera, diventata un vero e proprio calvario. Dovrebbe essere il suo ultimo anno, ma non è ancora detto al 100%. Nelle prossime settimane dovrebbe giocare all’ombra della Tour Eiffel - probabilmente per un ultimo triste e caloroso saluto - ma di certezze non ve ne sono.
Una cosa però è certa: Nadal farà di tutto per esserci ed onorare l’impegno in quello che, negli anni, era diventato semplicemente il “Rafa Garros”, con 14 titoli tra il 2005 e il 2022. Numeri da fantascienza.
In questi giorni di attesa ha fatto il punto della situazione Carlos Moyá, allenatore dell’ex numero 1 al mondo. «Al momento non è ancora stato deciso nulla, cerchiamo di andare avanti questa settimana, l'idea e la speranza è di esserci al Roland Garros - ha spiegato Moyá a "Diario de Mallorca” - Nadal sta gareggiando e giocando, i risultati non sono i soliti, ma sta bene ed è felice. Certo non è quello a cui siamo abituati (per anni, sul rosso, è stato letteralmente imbattibile, ndr) ma sapevamo che sarebbe stato un processo molto difficile».
Nadal, rientrato a metà aprile, non giocava praticamente dal gennaio 2023 (da lì in poi solo tre match a Brisbane nel gennaio 2024 prima di un nuovo stop). «Sappiamo tutti che viene da molto lontano, con vari infortuni durante questi mesi.... Ha cercato di andare avanti un poco alla volta, entrando in condizione e competizione. Ora è chiaro che gli manca ancora un po' di ritmo agonistico, ma oggettivamente non lo avrà perché non ci sono più tornei. Tutto ciò che possiamo fare è allenarci con qualità. Da Barcellona in poi c'è stata un'evoluzione a livello fisico e mentale, ma soprattutto nell'avere determinate garanzie di poter reggere un match sui cinque set». Insomma non aspettiamoci il Nadal che divorava i rivali sul rosso di Parigi (come ha sempre fatto), ma la speranza è quello di vederlo almeno ancora una volta in campo a lottare.