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«In questi mesi sono successe tante cose, ma non voglio aprire il vaso di Pandora» Novak Djokovic si prepara all'esordio al Roland Garros e presenta il nuovo coach: «Boris Bosnjakovic sarà il mio allenatore a Parigi».
«Sono qui per giocare e so di cosa sono capace soprattutto negli Slam».
PARIGI - È un Novak Djokovic che tiene il profilo piuttosto basso quello che si avvicina al Roland Garros, dove domani esordirà contro il francese Pierre-Hugues Herbert (Atp 142).
Abituato a dettar legge e sollevare trofei, Nole ha infatti vissuto una prima parte di 2024 diversa dai suoi standard e al di sotto delle aspettative. Zero titoli e parecchie delusioni, con qualche turbolenza anche nel suo staff (vedasi, a fine marzo, il rumoroso addio di Ivanisevic).
Arrivato a Parigi dopo l'uscita di scena a Ginevra (in semi contro Machac), il 37enne ha annunciato una collaborazione più “stretta” con Boris Bosnjakovic, che lo seguirà da vicino.
«Boris fa parte del mio team quando si tratta di analizzare i miei rivali, le partite e il mio gioco: a Parigi sarà lui il mio allenatore - ha spiegato il numero 1 al mondo, insidiato da Sinner - Per quanto riguarda ciò che verrà dopo questo torneo, in questo momento non ho una soluzione di allenatore a lungo termine».
Poi il focus si è spostato sulle aspettative nel Major, dove parte da campione in carica ma con meno certezze rispetto al solito. «Sono al via con basse aspettative e grandi speranze - ha spiegato il serbo, come ad evidenziare il suo momento poco brillante - Ci sono diverse cose che sono successe in questi mesi, ma non voglio aprire il vaso di Pandora. Sono qui per giocare e so di cosa sono capace soprattutto negli Slam, dove gioco il mio miglior tennis. O almeno il mio obiettivo è sempre quello. Penso che per gran parte della mia carriera sono riuscito a farlo, quindi questo è l'obiettivo. So cosa devo fare in un torneo come questo», ha concluso Nole gonfiando un po’ il petto.
