La 26enne Lucrezia Lorenzi: «Lo sci ci ha unito la vita, la sua anima è qui con me. Provo paura e rabbia»
BOLZANO - Un dolore atroce. Un dolore che la accompagnerà per tutta la vita. La scomparsa di Matilde Lorenzi, avvenuta dopo un incidente sugli sci in Alto Adige, ha lasciato un vuoto incolmabile nella famiglia della 19enne promessa dello sci alpino.
«Io 26, Matilde quasi 20. Ma tra noi c’è sempre stata la stessa connessione che immagino ci sia tra due gemelle. Quello che provo adesso è un dolore immenso - le parole della sorella Lucrezia alla Gazzetta dello Sport - Non posso pensare che sia andata via definitivamente. La sua anima è qui con me, con noi. Ci darà la forza di fare tutto, di andare avanti, di cominciare una vita nuova. Una vita nuova in cui Matilde fisicamente non ci sarà, ma dall’alto non ci farà mai mancare il suo supporto».
Una ragazza, Matilde, che aveva cominciato a sciare per "imitare" la sorella e il fratello Giosuè: «Lo sci ci ha unito la vita, il nostro essere sorelle - ha continuato Lucrezia - Allenarsi per lo stesso sport, inseguire gli stessi obiettivi, è stato qualcosa in più. E anche la voglia di faticare, di impegnarsi, di fare sempre un passo in avanti. Non c'è mai stata competizione fra noi».
In questo momento sono tanti i sentimenti che si provano: «Dalla paura alla rabbia, per il fatto che comunque questo sport possa avercela portata via. E dunque è molto difficile, è un mix di emozioni che convivono. Dall’altro lato ho il dovere di essere forte per tutto quello che dicevo prima. Sì, non è assolutamente facile tenere assieme il tutto».