L'ex tennista italiano Daniele Bracciali ha detto la sua in merito alla spinosa questione relativa a Sinner
ROMA - Mentre Jannik Sinner continua a fare incetta di vittorie, sull'altro binario proseguono le "indagini" sul fascicolo che coinvolge il tennista italiano in merito alla questione doping (positività al Clostebol).
«Purtroppo, conoscendo l’ambiente della Wada e dell’Itia, una squalifica può arrivare quasi sicuramente - le parole espresse a "Mowmag" da Daniele Bracciali, ex numero 49 del mondo, radiato nel 2018 con l’accusa di aver favorito un giro di scommesse - Non è giusto squalificare un giocatore se viene appurato che non ha assunto farmaci per migliorare la prestazione. Nel caso di Sinner, il Clostebol non ha cambiato assolutamente niente. La responsabilità oggettiva nella squalifica è una stupidaggine. Ci sono casi di tutti i tipi, anche casi in cui la Wada non ha fatto nemmeno appello».
Cosa rappresenterebbe una sospensione per l'italiano? «Squalificarlo rappresenterebbe davvero una carognata, che purtroppo in altri casi hanno fatto. Sarebbe una macchia indelebile sulla sua carriera, anche se tutti sappiamo che lui è in buona fede. Lui è molto forte e lo ha dimostrato. Ma non c’è dubbio che una decisione simile peserebbe su di lui, anche se non sappiamo in che modo potrebbe eventualmente reagire».