L'ex tennista italiano Adriano Panatta: «Gran parte dei match di Sinner a metà del primo set si sa già come andranno a finire».
TORINO - Jannik Sinner è il numero 1 al mondo e continua a fare incetta di vittorie. Ma qual è il livello raggiunto in questi mesi dall'italiano? «Mi chiedono in molti se Sinner sia già all’altezza dei Federer, dei Nadal, dei Djokovic. La risposta è sì. Perché ha imboccato la strada giusta», le parole espresse al Corriere della Sera dall'ex tennista azzurro Adriano Panatta.
Ma cosa rende così speciale il gioco portato in campo dall'altoatesino? Ancora il 74enne, vincitore del Roland Garros nel 1976... «L’imprevedibilità, il saper rendere il suo tennis ancor meno decifrabile. È un percorso che, negli anni, hanno condiviso tutti i più forti. Nei giorni scorsi c’è chi mi ha attribuito una frase che non ho mai pronunciato. Mai detto che Sinner mi annoia. Non è così, infatti. E mi divertono anche alcune sue espressioni, inconfondibili, come quando sbaglia un colpo e lo sottolinea con un ghigno a bocca storta, di divertito rimprovero. Ho detto, piuttosto, che la gran parte dei suoi match a metà del primo set si sa già come andranno a finire. Ma Sinner è questo. In molti ci provano, ma nessuno ce la fa… Il punteggio finale, però, te lo lascia immaginare».