Matteo Berrettini, dopo un periodo difficile, è tornato e si gode un trionfo da protagonista: «Lo dedico alla mia famiglia e a me stesso»
Raggiante anche il numero 1 al mondo: «Ci tenevo tanto, altrimenti non sarei venuto».
MALAGA - È un bis da favola quello firmato dagli azzurri, che a Malaga hanno conquistato la Coppa Davis per la seconda volta consecutiva (la terza nella loro storia). Un trionfo nel segno di Jannik Sinner e Matteo Berrettini, protagonisti di un cammino praticamente perfetto. In finale si è arresa anche l'Olanda, sconfitta 2-0.
«Abbiamo dato tutti il 100%, è una bellissima emozione aver finito l'anno così - ha commentato il numero 1 al mondo, che nel 2024 si è consacrato - Ci tenevo tanto, altrimenti non sarei venuto. Vuol dire tanto per noi avere rivinto questo trofeo. Sono molto felice e lo voglio condividere col popolo italiano. Con Matteo in squadra poi è molto diverso».
Al settimo cielo anche Berrettini, che ha vissuto un torneo in crescendo e sta tornando su buoni livelli dopo un periodo buio. «Sono super felice, è uno dei miei successi più belli, lo dedico alla mia famiglia e a me stesso: ho fatto scelte difficili e non ho mai mollato. - ha spiegato il martello romano, dopo un trionfo da protagonista - Devo molto a Jannik, non solo in campo. Mi ispiro a quello che sta facendo e alla sua voglia di migliorarsi continuamente. Tra qualche anno capiremo quello che sta facendo per il tennis italiano. L'ho ringraziato perché è venuto qui dopo un anno lungo e pieno di successi. Io spero di restare in questa condizione. La carriera di un tennista è imprevedibile, ma mi sto impegnando e ho ritrovato la gioia di giocare. Sono orgoglioso di essere tornato a rappresentare l'Italia».