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TENNIS«Rischio squalifica concreto, ma le parti potrebbero anche trovare un accordo»

17.12.24 - 19:25
Angelo Cascella, esperto in diritto sportivo internazionale ed ex membro del TAS di Losanna, ha parlato del caso che sta coinvolgendo Sinner
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«Rischio squalifica concreto, ma le parti potrebbero anche trovare un accordo»
Angelo Cascella, esperto in diritto sportivo internazionale ed ex membro del TAS di Losanna, ha parlato del caso che sta coinvolgendo Sinner
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ROMA - Su Jannik Sinner, protagonista di un 2024 indimenticabile, pende sempre la questione-Wada dopo la positività riscontrata negli scorsi mesi al Clostebol. Quale destino attende l'attuale numero 1 al mondo? Sarà fermato? Se sì, per quanto tempo?

Ne ha parlato a Sportmediaset l'avvocato Angelo Cascella, esperto in diritto sportivo internazionale ed ex membro del TAS di Losanna: «Essendo state effettuate delle analisi ed essendo stato dimostrato la sussistenza di tracce dopanti, l’atleta rischia una condanna da uno a due anni. In questi casi possono sussistere il dolo oppure colpa o negligenza. Nel primo caso la condanna può arrivare sino a quattro anni di squalifica, nel secondo, come richiesto per Sinner, si va da uno a due anni».

Ecco spiegato il motivo per cui la Wada non ha potuto restare con le mani in mano... «La norma prevede che sia vietato trovare all’interno delle analisi a cui viene sottoposto un atleta sostanze inserite nella lista delle sostanze proibite. Se nelle analisi di sangue o urine vengono trovate sostanze vietate di cui atleta e staff sono perfettamente a conoscenza, in questo caso scatta la responsabilità dello sportivo. Lo stesso è infatti responsabile delle sostanze che vengono trovate nel suo corpo e, nel caso di Sinner, alcune di esse sono state rilevate nei controlli svolti il 10 e il 18 marzo 2024. Se ci sono degli errori dello staff, questi influiscono sulla posizione dell’atleta e ciò può portare a una squalifica. Questo è il principale motivo per cui la decisione dell’ITIA è stata impugnata dalla WADA. Attenuanti? Il rischio di una condanna c’è, ma nello stesso tempo è possibile che le parti in questi mesi si sentano e si possa trovare un accordo transattivo».

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