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TENNIS

La Wada si difende: «Dalla Barquero prove non convincenti»

In Spagna hanno portato alla luce il caso della pattinatrice, positiva al clostebol durante le Olimpiadi del 2022 e squalificata per 6 anni
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La Wada si difende: «Dalla Barquero prove non convincenti»
In Spagna hanno portato alla luce il caso della pattinatrice, positiva al clostebol durante le Olimpiadi del 2022 e squalificata per 6 anni
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MADRID - Monta la polemica in Spagna sul trattamento ritenuto soft ricevuto da Jannik Sinner nell'ormai noto caso-Clostebol. La stampa iberica ha paragonato il caso che ha coinvolto il tennista italiano a quello relativo alla pattinatrice iberica Laura Barquero, fermata negli scorsi giorni per addirittura sei anni dopo che anche lei ha stipulato un accordo con la Wada.

La 23enne era risultata positiva al Clostebol una prima volta durante le Olimpiadi invernali del 2022, poi di nuovo nel gennaio 2023 in un test al di fuori del perimetro delle gare. Come spiegare questa differenza di trattamento?

«La differenza fondamentale tra i due casi è che la versione della signora Barquero su come la sostanza sia entrata nel suo sistema non era convincente alla luce delle prove, tanto che le circostanze sono rimaste sconosciute per quanto riguarda la Wada - si è difesa l’agenzia antidoping in una mail inviata all’Associated Press - Al contrario, nel caso Sinner, le prove hanno chiaramente confermato la versione dell’atleta, come delineato nella decisione di primo grado».

Non convinta delle spiegazioni fornite, la Barquero si è sfogata sui social per quella che trova come una grande ingiustizia: «È una sanzione sproporzionata che ha significato la fine della mia carriera. Credo che serva da chiaro esempio dei fallimenti del sistema. Non so davvero cosa sia successo. Ma devo assumermi le conseguenze, accettare le normative attuali e affrontare sanzioni che a volte sono estremamente sproporzionate. Ho avuto la sfortuna di contagiarmi accidentalmente con una crema che aveva comprato un collega e che veniva utilizzata da persone a me vicine. Non potevo immaginare che per risultare positiva bastasse toccare una persona che ha usato quella crema, o toccare un oggetto che era in contatto con la crema». 

La Wada ha concluso con queste parole: «Se la signora Barquero non era d'accordo con la sanzione proposta, non era obbligata a firmare l'accordo di risoluzione del caso ed era libera di portare avanti il caso».

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