Tifosi del Lugano mandati nella fossa dei leoni. "Errori strategici hanno portato al contatto"
Il capo della sicurezza dell’FC Lugano, Adriano Meoli, ha spiegato come si sono svolti i fatti all’esterno del Letzigrund. “Un ultrà del Lugano è stato fermato dalla Polizia”
ZURIGO - Un fulmine a ciel sereno, un episodio sfuggito alla cronaca della sfida giocata sabato al Letzigrund, ma che fa male. Il ritorno del Lugano in Super League dovrebbe essere vissuto come una festa, una gioia per i tifosi bianconeri, ma gli scontri avvenuti sabato prima della sfida col GC hanno lasciato tutti basiti. Fino a poche ore fa le bocche degli addetti ai lavori sono rimaste cucite, ma il web non ha perdonato e ha scoperchiato il pentolone… e così sono arrivate le prime conferme e le spiegazioni dei fatti.
“È vero, prima della sfida tra GC e Lugano ci sono stati dei tafferugli. Ma solo prima non dopo la partita - ha esordito Adriano Meoli, capo della sicurezza dell’FC Lugano, presente come sempre a seguito della squadra e dei tifosi - Diversi errori logistici hanno creato questa situazione confusionaria che è sfociata negli scontri tra le opposte tifoserie”.
Entriamo nel dettaglio della situazione. Sabato pomeriggio, siamo a Zurigo nei pressi dello stadio e i due bus dei tifosi bianconeri arrivano in zona Letzigrund. Cosa è successo? “Tutto molto semplice, ma assolutamente strano. I due pullman, non si sa come mai, sono stati deviati dalla Polizia verso la curva del GC, che si trova dalla parte della Baslersträsse, invece che verso il settore ospiti. Ovvero la curva dello Zurigo, per intenderci… Così facendo i due bus sono passati davanti al ritrovo della curva dei padroni di casa…”, ha continuato Meoli.
Una follia, dal momento che la Polizia stessa dovrebbe essere a conoscenza di come è organizzato lo stadio, di quanto può essere pericoloso far venire a contatto due tifoserie poco prima di una partita di campionato (non dovrebbe essere così, dal momento che dovrebbe essere una festa, ma…). “Il problema è nato proprio da lì. I tifosi del GC si sono accorti della nostra presenza e sono accorsi in direzione dei due pullman, bloccandoli e hanno iniziato a colpirli con calci e pugni. In quel momento è avvenuto il secondo errore “fatale”...”.
Ovvero? “I supporters del Lugano si sono scaldati e l’autista, invece di provare a forzare il blocco imposto dai tifosi di casa, ha aperto le porte… potete immaginare le conseguenze. Anzi, le avete viste nei video apparsi in rete… Alla fine ci sono stati alcuni feriti; solo uno, un ultrà del GC ha ricevuto una bastonata tra testa e spalla con un pezzo di legno trovato sul posto, è stato trasportato in ospedale. L’autore del gesto, un bianconero, è stato identificato e fermato dalla Polizia: è un soggetto a noi già noto…”.
Dopo quegli attimi, quei minuti di follia la situazione è tornata alla normalità e dopo la partita non si sono registrati episodi analoghi (per fortuna, ndr!). “Ci sono stati troppi errori di logistica, di sicurezza… come si fa a mandare due bus pieni di tifosi avversari verso la curva dei padroni di casa? Comunque non intendo minimizzare l’accaduto, anzi… inoltre la Polizia ha in mano tutti i filmati di ciò che è avvenuto, dal momento che gli scontri si sono registrati fuori dallo stadio e quindi su suolo pubblico. Ora starà a loro approfondire le indagini…”, ha concluso.



