L'attaccante del Lugano Giovanni Morini non vede l'ora di scendere sul ghiaccio: «Ho lavorato duramente»
Se la National League decidesse di aumentare il numero di stranieri per squadra, il 25enne diventerebbe tale. «L'unica cosa che posso fare è giocare il meglio possibile ed evitare qualunque distrazione»
Il Lugano lavora in gruppo da più di una settimana ormai e fra i giocatori maggiormente motivati a iniziare la nuova stagione, c'è sicuramente Giovanni Morini.
Circa un anno fa il 25enne era infatti finito sotto i ferri per operare i legamenti crociati di un ginocchio, ritornando in pista soltanto l'inverno scorso. Proprio mentre stava ritrovando la completa forma fisica però – con sei partite condite da una rete – l'attaccante è stato costretto a un nuovo stop a causa del coronavirus. «È stata una grande delusione», è intervenuto proprio Morini. «Avrei desiderato giocare qualche gara in più, sia con il Lugano sia con la nazionale italiana, ma è andata così. Durante la quarantena ho in ogni caso avuto molto tempo per lavorare bene a livello di palestra – siccome sono ben attrezzato a casa – e di conseguenza sono comunque riuscito a fare qualcosa di buono. Mi sono portato avanti lavorando duramente anche per evitare ulteriori problemi fisici. Adesso sono più in forma che mai».
Sarà una stagione importante per l'attaccante italiano, visto che al termine del campionato andrà in scadenza di contratto. «Dal mio punto di vista ogni stagione è importante indipendentemente dal fatto di essere a fine contratto o meno. Sono comunque dell'idea che un nuovo accordo non dipenda unicamente da quanto fatto negli ultimi mesi prima della scadenza, bensì anche dagli anni precedenti trascorsi nel club. Per quanto mi riguarda il prossimo campionato sarà un po' più particolare rispetto al solito proprio perché sono stato molto tempo ai box e la scorsa stagione non l'ho veramente sentita. Purtroppo non ho giocato tanto, anche perché la riabilitazione è stata lunghissima e per questo motivo non vedo l'ora di scendere sul ghiaccio. La voglia è davvero grande, sto lavorando per essere il migliore giocatore possibile e per togliermi le mie soddisfazioni. Penso solo a questo, il contratto non mi preoccupa».
Quella del 2020/2021 sarà la sesta stagione per Morini in prima squadra... «Non posso più essere considerato un giovane, anche perché il nostro “roster” comprende sempre più ragazzi del vivaio e mi fa un po' senso vederne alcuni che hanno così tanti anni in meno di me. Ho avuto la fortuna di avere dei grandi esempi quando ero un “rookie”, per cui spero di essere importante anch'io per le nuove leve».
Se la National League decidesse di aumentare il numero di stranieri per squadra, Morini - di nazionalità italiana con licenza svizzera - diventerebbe tale. «Sarei ipocrita se dicessi che non ho fatto caso a queste notizie, anche se però sono delle questioni alle quali non posso avere alcuna influenza in maniera diretta. L'unica cosa che posso fare è giocare il meglio possibile ed evitare qualunque distrazione, anche perche a maggior ragione se in futuro verrò considerato uno straniero il mio rendimento dovrà essere un po' più alto. Personalmente sono tranquillo. Ireland? Non pensavo firmasse per la nazionale italiana, sono contento di ritrovarlo in panchina. Con il Bolzano ha fatto davvero bene».