L'allenatore del Lugano Maurizio Jacobacci vuole sgambettare la capolista: «Il San Gallo si gioca una grossa fetta...»
«Formazione? A Berna erano assenti Maric e Gerndt, mentre Janga e Covilo hanno giocato solo uno spezzone. Poter avere a disposizione questi quattro è già importante»
Domani sera - giovedì 9 luglio - il Lugano ospita la capolista San Gallo, in occasione del match valido per il 29esimo turno di Super League (ore 20.30). «I sangallesi si giocano una grossa fetta delle loro possibilità», ha analizzato mister Jacobacci nella consueta conferenza stampa pre-partita. «Stanno annusando un traguardo importante, sono consapevoli dei propri mezzi e faranno di tutto per vincere il campionato. A Cornaredo vorranno i tre punti, ma spetterà a noi cercare di metterli in difficoltà. I nostri avversari sono in salute, hanno carattere e lo si è visto dopo il sonoro 0-4 rimediato contro lo Zurigo. Da quel momento in poi il San Gallo si è ripreso alla grande e ha vinto le ultime tre gare».
La formazione sangallese ha finora dimostrato di avere molta confidenza con la rete, anche se nello stesso tempo la difesa non è così impenetrabile... «I biancoverdi hanno realizzato ben 60 gol e possono vantare il miglior attacco del campionato, ma nello stesso tempo ne hanno incassati 40, che non sono pochi. La squadra è giovane, vivace e gioca un calcio votato all'attacco, poiché pensa costantemente più a offendere che a difendere. Dovremo quindi essere bravi a chiudere gli spazi e a sfruttare le occasioni da rete che ci creeremo. Mi auguro che la cattiveria non mancherà in un frangente come questo».
Per l'occasione il tecnico bianconero potrà riabbracciare Maric, al rientro dopo la squalifica. «Maric è mancato per esperienza e per tenere assieme la difesa, ma Kecskes che l’ha sostituito al centro si è ben comportato. I gol che abbiamo preso contro l'YB sono nati da due palle inattive e il primo è stata una coincidenza sfortunata. Questo ci deve fare riflettere, anche perché di solito siamo bravi soprattutto in questo. Custodio? Sta migliorando ma il problema alla cartilagine del ginocchio gli impedisce ancora di allenarsi con il gruppo. È un problema delicato, ma si sta allenando e cercheremo di fargli disputare un paio di partite, sperando di salvarci al più presto di modo che lui possa operarsi».
Prima del "lockdown" il Lugano faticava a Cornaredo, mentre adesso la situazione è decisamente cambiata. «Non è un caso, ma una questione di mentalità. Quando qualcuno ha degli ospiti a casa, li accoglie bene ma sono loro a dover portare i regali, fiori o bottiglie di vino per esempio. Nel calcio chi viene a casa nostra deve ripartire senza punti. Al gruppo ho detto che Cornaredo deve diventare una fortezza e dobbiamo farci rispettare. Formazione? A Berna erano assenti Maric e Gerndt, mentre Janga e Covilo hanno giocato solo uno spezzone, di conseguenza poter avere a disposizione questi quattro è già importante. Bisognerà poi vedere chi scegliere a metà campo e sulle fasce. Per me l'importante è la continuità, che dà automatismi fondamentali. Stravolgere sempre il gruppo può essere anche dannoso».