Parola a due grandi protagonisti della finale di Champions giocata ieri a Lisbona
Il francese dei bavaresi: «Dedico il trofeo a un amico d'infanzia che ora non c'è più».
LISBONA - Altro che Neymar, Mbappé, Lewandowski o Müller. L'eroe di Lisbona è stato Kingsley Coman, colui che ieri sera - tra le tantissime stelle in campo - ha deciso la finale di Champions League in favore del Bayern Monaco. È bastato un suo colpo di testa per regalare ai suoi l'ambitissimo trofeo.
«È stata una serata magnifica, specialmente per me che ho segnato - le parole di Coman a RMC Sports - Abbiamo rispettato molto il PSG, che ha disputato una grande finale. Mi dispiace per loro, ho ancora dei fratelli in squadra ma ora gioco qui e sono felice. Il segreto di questa stagione è l'allenatore, ci ha dato fiducia, serenità, ha trovato il modulo perfetto per noi e ha fatto le scelte giuste: è stato davvero bravo. In Serie A ho imparato tanto, se oggi sono quello che sono lo devo anche a quello che ho imparato in Italia e alla Juve. Dedico il trofeo a un amico d'infanzia che ora non c'è più».
Dal match winner a colui che ha tenuto in piedi il Bayern, grazie ad alcune parate davvero strepitose: «I nostri avversari mi hanno un po' sorpreso - il pensiero di Neuer - Non hanno avuto un attacco così incisivo. Eppure hanno dei giocatori fortissimi davanti. Noi abbiamo gestito il match come volevamo. Questa la mia partita più grande? Non saprei dirlo, so che ho giocato bene».