Privi di Lukaku, i nerazzurri sfidano i blancos. E dopo due pari non possono sbagliare.
Una sconfitta renderebbe difficile la qualificazione.
MADRID - Sera di Champions League, occhi puntati (soprattutto) su Madrid.
Ci sono il Bayern campione in carica e il sempre fortissimo Manchester City, scenderà in campo l’Atletico Madrid e ci sarà pure l’elettrizzante Atalanta-Liverpool; il match-clou del martedì di Champions League sarà in ogni caso senza dubbio Real Madrid-Inter. Per storia, blasone delle due protagoniste e anche “peso” in un girone equilibrato, l’incrocio tra blancos e nerazzurri è infatti quanto di meglio si possa assaggiare nella prima serata europea della settimana.
Reduci da risultati estremamente deludenti nelle prime due giornate del primo turno, incapaci di superare Shakhtar Donetsk e Borussia Mönchengladbach, la truppa spagnola e quella italiana sono già quasi con le spalle al muro, costrette a mettersi a correre per evitare una clamorosa eliminazione. Ma entrambe, in una sfida diretta, non potranno sprintare. Ecco quindi che l’incrocio dell’Alfredo Di Stefano (niente Santiago Bernabeu) insieme con il “ritorno” di fine novembre al Meazza, in caso di risultati convergenti potrebbero finire con il far rotolare una testa coronata.
Chi rischia di più? Zoppicanti in Europa, con due vittorie consecutive in campionato (una nel Clasico al Camp Nou) gli uomini di Zizou Zidane sono tornati vicini alla vetta della Liga. Non sono al meglio, ma hanno quell’esperienza internazionale che manca alla sgangherata armata di Antonio Conte. Incapace di trovare linearità e costanza in queste prime settimane di stagione, l’Inter si presenterà poi in Spagna senza il suo uomo-simbolo, quel Romelu Lukaku dimostratosi bomber implacabile e trascinatore instancabile. Messa così, Handanovic e soci sembrano avere ben poche chance di salvare la pelle. E se sconfitta dovesse essere, il malumore che sta accompagnando il loro cammino diverrebbe ancor più rumoroso.