Il tecnico ha rinnovato rifiutando la Bundesliga; «Nel calcio si parla tanto».
«I bianconeri avranno la miglior difesa, e con Sabatini, Bottani e Lungoyi...».
BERNA - Novanta minuti, poco più, e lo Young Boys conoscerà il suo destino europeo.
In casa, opposti al Cluj, questa sera (ore 18.55) i gialloneri si giocheranno l’accesso ai sedicesimi di finale di Europa League. Per qualificarsi basterà un pari, risultato che - muovendosi con attenzione e determinazione - non sembra certo impossibile da ottenere.
«Ma guai a sottovalutare la squadra rumena - ha precisato Gerardo Seoane - che nel girone si è fin qui ben comportata, perdendo solo (due volte, ndr) con la Roma. Noi teniamo tantissimo al passaggio del turno. È importante».
Sarebbe prestigioso.
«Certo. Ci permetterebbe di vivere un “inverno europeo”, di far fare ulteriore esperienza ai nostri giocatori e, ovviamente, di riempire un po’ le casse. Fare più strada possibile in questa competizione è vitale per garantire delle entrate che vadano un po’ a bilanciare un budget importante come il nostro.
Passare i gironi è l’obiettivo massimo?
«Siamo realisti, sappiamo che, se riusciremo a entrare tra le migliori 32 della competizione, poi il nostro futuro sarà “segnato” dal sorteggio. Pescare un avversario come il Tottenham o il Milan, per esempio, sarebbe estremamente duro. Sappiamo in ogni caso che davvero tutto è possibile, che non ci sono rivali imbattibili. E poi noi in casa abbiamo dimostrato di poter fare benissimo. Abbiamo battuto la Juve, il Feyenoord, i Glasgow Rangers...».
La competitività del club è uno degli aspetti che ha convinto Seoane a firmare il rinnovo fino al 2023.
«Lavoro in un club importante, ho collaboratori competenti, sto bene. Prolungare mi è sembrato ovvio».
Rifiutando una chiamata dalla Bundesliga.
«Nel calcio si parla tanto... C’era l’interesse da entrambe le parti, è arrivata la firma. E di questo sono contento. Tutto qui».
Rimanendo potrà fare incetta di campionati. Pure quello attuale sembra segnato…
«Ma non è così, soprattutto quest’anno. La situazione generale e come la si sta affrontando in Svizzera portano molte incertezze. La mancanza di un protocollo che regolarizzi l’imposizione e la gestione delle quarantene crea grande difficoltà. E genera imparità. Prima o poi tutti avremo delle difficoltà legate al coronavirus; chi meglio saprà affrontarle più vantaggi avrà in classifica. Importante è che i club riescano ad affrontare con serenità quanto accade. E che accettino che per una volta il reparto sportivo potrebbe anche non rendere al 100%. Sperando nel futuro».
Ciò significa che, a fine anno, la graduatoria sarà disegnata sia dalla pandemia che dalle qualità delle squadre?
«Certo, di sicuro. Il virus ha influito e influirà pesantemente sulla classifica».
Che è un po’ quel che sostiene Angelo Renzetti, che vuol far “volare basso” il Lugano.
«Mah, secondo me il Lugano è invece un’ottima squadra, esperta e in grado di coprirsi con attenzione. Credo che a fine anno quella bianconera sarà la miglior difesa della Lega. Si vede la mano di Jacobacci…».
Può correre per una posizione importante?
«Quando sei solido e, in più, hai giocatori come Sabbatini, Bottani o Lungoyi, in grado di inventare e mettere in difficoltà il rivale di turno, puoi di sicuro ambire a un ottimo risultato finale. A inizio anno la mia personalissima graduatoria vedeva Basilea, Young Boys e Zurigo davanti a tutti. Poi pensavo a due-tre formazioni capaci di fare la sorpresa. E il Lugano era tra queste. Per il momento i bianconeri stanno solo confermando tale previsione, altri stanno rendendo meno».