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CHALLENGE LEAGUE«Difficoltà? Lo sapevamo. Il nostro obiettivo è sempre stata la salvezza»

28.01.21 - 16:00
Lo Xamax di Djuric, scivolato in Challenge la scorsa estate, è penultimo a +1 dal Chiasso. Venerdì il duello coi momò.
TiPress/archivio
«Difficoltà? Lo sapevamo. Il nostro obiettivo è sempre stata la salvezza»
Lo Xamax di Djuric, scivolato in Challenge la scorsa estate, è penultimo a +1 dal Chiasso. Venerdì il duello coi momò.
Il difensore ticinese, che con i neocastellani ne ha già passate tante, è attualmente ai box: «Ho stretto i denti per mesi, ma ora mi sono dovuto operare. Punto a tornare per le ultime 10 partite».
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NEUCHÂTEL - «Il 2020 è stato un anno orribile, salvato - nel mio caso - solo da una bellissima notizia extra-sportiva: a marzo diventerò padre e siamo al settimo cielo». Le parole sono quelle di Igor Djuric, difensore ticinese in forza al Neuchâtel Xamax dal 2016.

Con i rossoneri il centrale ne ha già passate tante, tra promozioni, salvezze da brividi, infortuni e anche una cocente relegazione. E a proposito di guai fisici, il 32enne è appena finito sotto i ferri. «Settimana scorsa mi sono operato al ginocchio destro, ho dovuto risolvere un problema al menisco che trascinavo da diversi mesi - aggiunge l’ex Lugano - Ho stretto i denti tra antidolorifici e antinfiammatori, ma ormai non c’era altra scelta. Alla fine di ogni partita avevo il ginocchio gonfio e, giocando ogni 2-3 giorni, diventava insostenibile. Adesso si parla di 2-3 mesi di stop. Punto a tornare in campo per le ultime 10 partite e dare il mio aiuto per la volata finale».

Retrocesso alla fine dello scorso campionato, lo Xamax ha smantellato la squadra con la società che ha confermato solo una manciata di elementi. Ora i neocastellani, dopo 16 fatiche, solo penultimi a +1 dal Chiasso.
«In estate, dopo la retrocessione, sapevamo che questa sarebbe stata una stagione molto difficile. La società ha deciso di cambiare 20 giocatori e, per il primo match di Coppa, eravamo rimasti in 8. Si sa che un gruppo nuovo ha bisogno di tempo per formarsi e creare le giuste alchimie. All'inizio anche gli infortuni hanno fatto la loro parte. Poi, quando ci siamo ripresi, siamo stati colpiti dal Covid con una quindicina di casi. A quel punto, tra ottobre e novembre, siamo rimasti fermi un mese senza poter giocare. Non cerchiamo scuse, ma di certo tutti questi fattori non hanno aiutato».

Oltre ai rinvii e alle quarantene “improvvise”, il Covid ha tolto anche i tifosi dagli stadi.
«Già, è orribile. Il calcio senza pubblico perde tutto il suo fascino, preferirei giocare al campetto con gli amici dove c’era più casino…(ride, ndr)».

Da gennaio lo Xamax è passato nelle mani di Andrea Binotto, 50enne con alle spalle una lunga esperienza alla guida dello Stade-Lausanne. La prima uscita col Kriens è andata male, ma già domani c’è un match delicato col Chiasso.
«Il mister ha portato entusiasmo e positività, ha portato nuove emozioni e il calcio vive di questo. La scorsa settimana non abbiamo giocato male, ma come al solito ci facciamo gol da soli. Adesso c’è il Chiasso. Vincere fa sempre bene, ma non dobbiamo metterci troppa pressione. Ricordiamoci che mancano ancora 20 partite. Per noi è una gara come le altre, da sola non farà la differenza». 

Il vostro obiettivo è la salvezza?
«L'obiettivo reale è sempre stata la salvezza. Quando parti in otto… non puoi pensare di vincere il campionato. Pensi a fare un campionato discreto e salvarti».

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